Ha festeggiato 75 anni di attività quello che in città è conosciuto come ‘il cinemino’, il cinema Santo Spirito, a cui è stata dedicata la tavola rotonda durante la quale le voci di chi lo ha vissuto e lo mantiene attivo hanno raccontato la sua storia. "Film che parlano al cuore – spiega don Francesco Viali, parroco di Santo Spirito- è un’espressione di Papa Francesco che parlando della sua frequentazione dei cinema di quartiere e della sua passione per il cinema italiano ha detto che: ‘Fellini, Magnani, Fabrizi sono film che parlano al mio cuore e parlano alla mia coscienza’. In questi 75 anni diverse generazioni di ferraresi hanno aperto il cuore a ciò che qui hanno visto e sentito. I film aiutano a comunicare cordialmente, per cogliere la partecipazione alle gioie alle paure alle speranze delle persone del nostro tempo. Il cinemino è stato una scuola di comunicazione da cuore a cuore, aiutando a riflettere e a decifrare con spirito critico la realtà in cui viviamo". Il piccolo cinema è nato infatti nel 1948 ad opera di un frate francescano minore, don Francesco Righetti, che, come ha spiegato Enrichetta Maregati, responsabile della programmazione, "aveva il sogno, nel dopoguerra, di dare una ricreazione alle persone, per temprare spirito e corpo" e riuscì a creare questo cinema, rivolto soprattutto ai ragazzi e alle famiglie. Il cinema è poi cresciuto: nei primi anni era aperto quasi tutta la settimana e il biglietto costava dalle 40 alle 60 lire, con un aumento nel fine settimana. Una serata infrasettimanale era inoltre dedicata alla tv, che alla sua nascita nel 1954 era per pochi, quindi si andava in parrocchia a vedere il noto quiz ‘Lascia o Raddoppia?’. Tra il 1952 e il 1954 c’è un ulteriore passo con l’arrivo dei cineforum, portati da don Franco Patruno e il professor Luciano Chiappini. I frati francescani di Santo Spirito hanno inoltre sempre promosso spettacoli teatrali e il ‘Microfono d’oro’, fratellino ferrarese dello Zecchino d’oro dell’Antoniano di Bologna, fino al 1987. "Da allora – prosegue la responsabile- la programmazione è andata avanti con alti e bassi, sentendo i periodi di crisi del cinema, ma siamo ancora qui, e speriamo di andare avanti". Il cinema di Santo Spirito è iscritto all’Acec- Sdc, Associazione cattolica esercenti di cinema- sale della comunità, circa 84 in Italia, "un numero importante – sottolinea don Massimo Manservigi- il 60% sono nel nordovest, il 30% a nordest, mentre il 10% al centro sud. Le nuove sale di comunità aperte sono soprattutto al sud, dove mancavano, aumentate del 40% negli ultimi 10 anni. In esse è possibile dibattere, fare cinema, teatro, canto, sono un luogo in cui ci si esprime a 360 gradi".
CronacaI 75 anni di Santo Spirito. Il cinema che apre il cuore