REDAZIONE FERRARA

"I costi sono aumentati, soprattutto dopo il Covid"

Le società pagano affitti delle strutture, utenze e i compensi per gli istruttori

Dal punto di vista delle associazioni sportive ferraresi, la gestione economica e organizzativa risulta sempre più complessa. Le società devono affrontare costi crescenti, cercando al contempo di mantenere lo sport accessibile a tutte le famiglie. Come racconta Andrea De Vivo, presidente della Polisportiva Putinati "purtroppo i costi sono aumentati, specialmente dopo il Covid. Così come gli affitti delle strutture, le utenze e i compensi per gli istruttori. Abbiamo cercato di contenere il più possibile gli aumenti rispetto alla crescita effettiva delle spese".

Le associazioni sportive affrontano anche un aumento dei costi gestionali, soprattutto post-pandemia, che include utenze, attrezzature e stipendi per il personale. Filippo Bertelli, presidente di Vis Basket, sottolinea: "Le utenze e le tasse gara sono aumentate sensibilmente. Con la nuova riforma dello sport, tutto il personale deve essere assunto con contratti specifici, aggiungendo costi burocratici e fiscali". Roberto Poli, direttore generale della 4 Torri Pallavolo, aggiunge: "per essere sostenibile, una quota nel settore giovanile dovrebbe essere tra gli 800 e i 900 euro all’anno". Poli evidenzia anche il peso crescente delle nuove normative fiscali e amministrative per le Asd: "con la riforma dello sport, molte figure non sono più volontarie ma lavoratori sportivi, aumentando ulteriormente i costi. Senza sponsor non potremmo coprire tutte le spese". Monica Zannini, ex presidente della Polisportiva Doro, evidenzia le stesse problematiche: "I gestori devono sostenere costi molto impegnativi, soprattutto per le utenze, perché non abbiamo sostegni in questo ambito. Il Covid ha avuto un impatto devastante, con aumenti di costi simili a quelli delle famiglie per le utenze domestiche". E denuncia il calo di partecipazione alle attività sportive e la concorrenza crescente delle palestre low-cost.

Paolino Marchesini, presidente della scuola calcio Dribbling, mette in evidenza la centralità degli sponsor. "Abbiamo circa 10-12 ragazzi – dice – che non pagano la quota perché le loro famiglie sono in difficoltà. Li trattiamo come tutti gli altri, forniamo il materiale e garantiamo che possano giocare". Marchesini lamenta la mancanza di strutture sportive adeguate in città "gli sponsor sarebbero fondamentali, ma oggi sono molti di meno rispetto al passato". Cinzia Garbellini, presidente del Cus Ferrara, conferma: "Le difficoltà crescenti legate alle utenze e alla burocrazia dei contratti sportivi". Garbellini pone l’accento sul fatto che le attività agonistiche ricevono meno sostegno rispetto al passato. "Oggi – afferma – la politica sportiva punta maggiormente sull’inclusività e sulla sostenibilità". Il Canoa Club Ferrara aggiunge: "negli ultimi due anni le utenze, soprattutto energia elettrica, unite al costo del carburante per le trasferte, hanno impattato molto sulle spese. Il movimento sportivo negli ultimi anni è profondamente cambiato, le associazioni sono considerate aziende, da questo derivano molti impegni burocratici. A volte si perde un po’ il senso del gruppo e del volontariato".

Damiano Moscardi