REDAZIONE FERRARA

I Di Gaetano davanti alla Corte di assise

Inizia oggi il processo a padre e figlio accusati dell’efferato assassinio di Davide Buzzi, tatuatore di 43 anni

I Di Gaetano davanti alla Corte di assise

Davide Buzzi, tatuatore di 43 anni, è stato ucciso dentro il Big Town, il primo settembre del 2023

FERRARA

Quattordici mesi dopo l’efferato omicidio al Big Town, costato la vita a Davide Buzzi, tatuatore di 43 anni, e il grave ferimento di Lorenzo Piccinini, oggi si apre il processo a coloro che vengono ritenuti i suoi assassini, Giuseppe e Mauro Di Gaetano, padre e figlio che gestivano la chupiteria di via Bologna. Prima udienza della Corte di assise che sarà presieduta dal giudice Piera Tassoni e a latere Giovanni Solinas. In aula molto probabilmente i due imputati. Per Mauro, che era il titolare del bar, sarà la prima uscita dal carcere dopo molti mesi, considerando che è ancora detenuto dietro le sbarre, mentre per Giuseppe le porte del carcere si erano già aperte nei mesi scorsi, quando gli sono stati concessi gli arresti domiciliari. Si arriva in aula, peraltro, con una novità emersa negli ultimi giorni. Una consulenza della stessa procura , dalla quale si apprenderebbe che "nei momenti più cruenti dell’aggressione che è costata la vita a Davide Buzzi, la capacità di intendere e volere di Mauro Di Gaetano sarebbe risultata compromessa". Una dissociazione, legata alla percezione di pericolo, "gli avrebbe dunque generato un vizio parziale di mente proprio negli istanti in cui si è accanito sulla vittima con decine di colpi. Tale condizione si sarebbe però ‘risolta’ negli istanti immediatamente successivi. Sono queste, in sintesi, le conclusioni di una consulenza affidata allo psichiatra Roberto Zanfini di Ravenna. A quanto si apprende, però, il pm Barbara Cavallo non ha avanzato alcuna richiesta di modifica della misura inflitta al 42enne imputato per il fatto di sangue.

I fatti al centro del procedimento risalgono al primo settembre 2023, quando lo stesso Buzzi e Lorenzo Piccinini si presentarono al locale con una tanica di benzina, chiedendo soldi al gestore. All’origine dei problemi tra Buzzi e Di Gaetano c’era la morte di Edoardo Bovini, figliastro della vittima deceduto proprio davanti al bar di via Bologna dopo aver assunto cocaina. Una tragedia per la quale, in qualche modo, il 43enne attribuiva responsabilità al barista, nonostante quella sera non fosse nemmeno a Ferrara. L’ingresso dei due nel locale scatenò la violenza, ben presto sfociata nell’uccisione di Buzzi e nel ferimento di Piccinini. Padre e figlio furono arrestati per omicidio e tentato omicidio. Per entrambi (assistiti dagli avvocati Michele Ciaccia, Stefano Scafidi e Giulia Zerpelloni) è stato disposto il rinvio a giudizio. Davanti al gup era comparso anche Piccinini (assistito dall’avvocato Giampaolo Remondi), nella duplice veste di persona offesa e imputato di tentata estorsione ai danni dei Di Gaetano. Per quest’ultima contestazione il giudice ha accolto l’istanza di rito abbreviato, rinviando la discussione al 14 novembre.

cri.ru.