
Da un anno questa parte il codigorese Roberto Lucchi sta realizzando una masterclass, ovvero un corso di una giornata dove le persone possono crearsi, con le proprie mani, il cappello che avrebbero voluto indossare da sempre. Ormai in costante crescita di popolarità e diffusione, le sue creazioni, uniche vedono fra i suoi estimatori ed indossatori personaggi famosi come Joe Bastianich, il chitarrista delle Vibrazioni Stefano Verderi, Gianluca Grignani, Veronica, la cantante de "La Rappresentante di Lista", Ermal Meta ed anche il celebre regista americano Tim Burton. Il "Cappellaio", nome nato dalla fantasia di Lewis Carroll, di Codigoro, non ancora trentenne, ha deciso di trasmettere la propria conoscenza, acquisita con il recupero di tecniche dimenticate da tempo, anche ad altri giovani. Lucchi, che in sei anni ha realizzato centinaia e centinaia di cappelli, ha creato un format "Hat Experience masterclass", attualmente a Milano e Ferrara, ma presto in giro per l’Europa. Inoltre sono aperte le iscrizioni per un corso di formazione, completamente gratuito in collaborazione con Cna e la nostra Regione.
Ma come è nato tutto ciò? Nel 2017, spinto da un’insaziabile curiosità verso il mondo del cappello e motivato dall’impossibilità di trovarne una produzione su misura, parte verso i borghi della Toscana alla ricerca dei segreti del mestiere.
Una serie di fortunati incontri lo condussero in un antico cappellificio dismesso nelle campagne fiorentine. Rimase affascinato da quelle attrezzature storiche in legno e ghisa, il procedimento lento e minuzioso che garantisce unicità ad ogni dettaglio. Apprendendo le tecniche tradizionali dei maestri artigiani e recuperando anche antiche strumentazioni in disuso. "E’ una professione artigianale – precisa – che devi sentire, qualcosa per la quale devi sempre essere alla ricerca di nuovi spunti, idee e modelli". Una cosa che, a quanto pare, gli sta riuscendo benissimo.
cla. casta.