
Con 800mila imprese associate Confcommercio si presenta come "la più grande associazione di categoria" ma questo comporta, se possibile, ancora...
Con 800mila imprese associate Confcommercio si presenta come "la più grande associazione di categoria" ma questo comporta, se possibile, ancora più impegno e responsabilità perché questa diffusa e radicata presenza coinvolge non solo gli imprenditori ma anche la società civile. Del ruolo di Confcommercio e delle sue prospettive ai vari livelli, compreso naturalmente quello locale, hanno parlato l’altra sera al Rotary di Cento (guidato da Gilberto Galantini) il presidente regionale Enrico Postacchini e il presidente provinciale, il centese Marco Amelio. Sugli enormi mutamenti del settore si è soffermato Postacchini sottolineando come le 80.000 imprese emiliano romagnole rappresentino i settori più diversi: dai negozi tradizionali alla grande distribuzione, dalle assicurazioni alle aziende turistiche, dalla manifattura alla grande logistica (i porti) perfino il terzo settore e lo sport. Ma il 98% delle associate ha meno di dieci dipendenti e allora queste – anche in sede europea – "rappresentano l’autentica ossatura del sistema commerciale". I negozi di prossimità, poi, sono anche l’indiscusso presidio dei centri storici e dei paesi e per questo il loro doloroso calo (le chiusure sono…un colpo al cuore delle comunità) deve essere combattuto con forza. Fra le risposte da adottare Postacchini ha suggerito un’urbanistica ad hoc e una legislazione che "colmi l’attuale vuoto normativo" in modo da porre tutte su uno stesso piano soprattutto fiscale ed evitare "il nuovo abusivismo". Sullo sfondo si profila l’ormai annosa lotta con le piattaforme del commercio on line. Infine una sorpresa: la ricchezza prodotta dal turismo cittadino emiliano ha superato quello della costa romagnola. Il commercio, insomma, mette insieme economia e comunità, ha poi affermato Amelio. Oggi gli orientamenti del consumatore, ha aggiunto, sono più legati a benessere, salute, viaggi e intrattenimento. La nostra area non fa eccezione ma, mentre può vantare eccellenze dal punto divista artistico e ambientale, sconta le gravi e annose carenze sul piano infrastrutturale. Cento, poi, continua ad essere isolata; lo sarà ancora di più nei prossimi mesi con la chiusura (sei mesi?) del ponte nuovo.
Alberto Lazzarini