REDAZIONE FERRARA

"I referendum, le certezze di Landini e i miei dubbi"

Caro Carlino, un leader che stimo, Carlo Calenda, ha definito “populisti” i referendum proposti dalla Cgil. Un’ ex leader sindacale, Annamaria...

Caro Carlino,

un leader che stimo, Carlo Calenda, ha definito “populisti” i referendum proposti dalla Cgil. Un’ ex leader sindacale, Annamaria Furlan (già segretaria generale Cisl) ha dichiarato con Teresa Bellanova (un tempo sindacalista della Feder braccianti Cgil) che il Jobs act ha portato più tutele, più diritti e più dignità ai lavoratori. Se non mentono, perché abolirlo dunque? Per ragioni ideologiche? Michele de Pascale, infine, ha dichiarato che non gli piace la normativa attuale (Jobs act) ma non gli piacerebbe neppure la normativa che rimarrebbe in piedi dopo l’eventuale successo degli abrogazionisti nella prossima consultazione referendaria. Invidio coloro che hanno granitiche e “landiniane” certezze. Io, invece, a parte le perplessità su certi personaggi come il prof. Barbero, già ipercritico sul “Green Pass” che ora pare diventato un pupillo di Landini, andrò a votare ma, francamente, non so ad oggi come voterò o se consegnerò scheda bianca. Spero che qualcuno possa aiutarmi a chiarire la portata dei quesiti, non tralasciando il problema della normativa che rimarrebbe vigente dopo le mutilazioni referendarie e che potrebbe creare, come ha detto De Pascale, non pochi problemi, specie tenendo conto che Azione, Italia Viva e i partiti di governo non vorranno certo riempire i “buchi” legislativi nella direzione voluta e sperata dai promotori dei referendum.

Paola Ferrari