FEDERICO MALAVASI
Cronaca

I telefonini sotto esame

Gli inquirenti stanno eseguendo accertamenti informatici sui dispositivi sequestrati dopo l'omicidio del 43enne Davide Buzzi e il ferimento del 21enne Lorenzo Piccinini. Presto, potrebbero essere effettuati ulteriori accertamenti, come sopralluoghi e analisi genetiche, per ricostruire l'accaduto.

A due settimane dall’orrore del Big Town, il focus degli inquirenti si sposta sui cellulari di vittime e indagati. Il pubblico ministero Barbara Cavallo, titolare dell’inchiesta sull’omicidio del 43enne Davide Buzzi e del ferimento del 21enne Lorenzo Piccinini, ha infatti disposto accertamenti informatici sui dispositivi sequestrati subito dopo il fatto di sangue avvenuto il primo settembre nel locale di via Bologna. L’incarico per le verifiche è stato conferito ieri mattina alla presenza dei legali delle parti. A svolgere le operazioni tecniche saranno i carabinieri del comando provinciale.

I difensori di indagati e persone offese (gli avvocati Michele Ciaccia, Stefano Scafidi, Giulia Zerpelloni, Gian Luigi Pieraccini, Francesco Mantovani e Giampaolo Remondi) non hanno nominato alcun consulente. Gli esperti dell’Arma dovranno ora estrapolare dai telefonini e analizzare ogni elemento che possa essere utile per ricostruire le ore e i giorni precedenti al delitto, attraverso il vaglio di telefonate, messaggi e altro. Le operazioni sono iniziate gia nella giornata di ieri dai cellulari di Buzzi e Piccinini, mentre nei prossimi giorni toccherà ai dispositivi di Mauro e Giuseppe Di Gaetano, padre e figlio di 41 e 69 anni ora in carcere con l’accusa di omicidio e tentato omicidio. La consulenza informatica avviata ieri non esaurisce l’attività tecnica della procura su quanto accaduto la sera di venerdì primo settembre nel locale di via Bologna.

A breve, infatti, il pubblico ministero potrebbe disporre un ulteriore accertamento. A scendere in campo, stando a quanto trapelato, potrebbero essere i carabinieri del Ris. L’idea sarebbe quella di effettuare un nuovo sopralluogo nel bar della tragedia, per il quale i carabinieri ‘scientifici’ potrebbero avvalersi della collaborazione di un genetista. L’obiettivo sarebbe quello di cercare e cristallizzare ogni elemento, impronta o traccia che possa contribuire a chiarire i punti ancora oscuri del delitto. Nel frattempo, si attendono ancora gli esiti degli esami medico legali, chiamati a stabilire con esattezza come e da chi siano state colpite le vittime e, per quanto riguarda il quarantatreenne, quale sia stato il colpo risultato fatale.