Legge legittima difesa, Colombani. "Contro Igor il Russo avrei usato le armi"

La norma è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale. Il 48enne pestato dalla banda di Norbert Feher: "A casa propria bisogna essere sicuri"

Alessandro Colombani, 49 anni, mostra una delle ferite subite durante l’aggressione

Alessandro Colombani, 49 anni, mostra una delle ferite subite durante l’aggressione

Ferrara, 7 maggio 2019 - La legge sulla legittima difesa è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale ed entrerà in vigore a partire da sabato 18 maggio (foto). La notizia, resa nota nel pomeriggio di ieri, chiude un lungo periodo di polemiche su una legge fortemente voluta dalla Lega ma oggetto, sin dalla sua gestazione, di un acceso dibattito politico. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, lo ricordiamo, aveva promulgato la legge ma ponendo alcune osservazioni. Il capo dello Stato aveva infatti inviato una lettera ai presidenti del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, della Camera, Roberto Fico, e al presidente del consiglio, Giuseppe Conte, sottolineando alcuni aspetti, in particolare quello della permanenza della condizione di ‘necessità’. Mattarella specificò che la legge «amplia il regime di non punibilità a favore di chi reagisce legittimamente a un’offesa ingiusta, realizzata all’interno del domicilio e dei luoghi ad esso assimilati, il cui fondamento costituzionale è rappresentato dall’esistenza di una condizione di necessità». 

false

Una cicatrice lunga otto centimetri sulla testa è il segno indelebile della violenza subita un sabato sera di cinque anni fa, quando al rientro a casa a Villanova, si è trovato davanti alcuni rapinatori che lo hanno picchiato a sangue per i soldi e il bancomat. Alessandro Colombani, che in questi giorni compie 49 anni, è una delle vittime delle rapine in villa messe a segno dalla banda di Igor il russo, alias Norbert Feher (video), Ivan Pajdek e Ptrick Ruszo. Per alcuni di loro sono già arrivate le prime condanne per quei fatti ma per le loro vittime l’incubo non è ancora finito. Alessandro Colombani, oltre ad essere convinto di aver avuto a che fare, quella stessa notte, proprio con Igor, oggi si sente un miracolato per non essere stato ucciso. Al contempo è ancora molto amareggiato «perché – dice – la mia è stata una giustizia solo a metà visto che il risarcimento di 50mila euro disposto dal giudice non lo vedrò mai». Dopo quella rapina oggi però c’è la legge sulla ‘legittima difesa’, in vigore a partire dal 18 maggio.

Alessandro Colombani serviva una legge come questa?

«Certo che serviva perché la casa di ognuno di noi dovrebbe essere il posto più tranquillo e sicuro che c’è e invece, come nel mio caso, quella orribile sera non è stato proprio così».

Se allora fosse esistita questa legge come avrebbe reagito?

«Facendo di tutto. Avrei usato di tutto pur di difendermi e proteggere la mia mamma che allora era ammalata e ora non c’è più. Credo che oggi avere una possibilità in più di difendersi in casa propria sia giusto e necessario».

Avrebbe usato anche la pistola?

«Le ripeto che avrei fatto di tutto se mi fosse stato possibile. Quella sera, tuttavia, anche se avessi avuto una pistola o un coltello addosso non avrei potuto usarli. Sono stato aggredito alle spalle e in men che non si dica mi hanno colpito alla testa. Ho visto dei lampi agli occhi, per le bastonate ricevute sul capo. Poi mi hanno gettato a terra, immobilizzandomi le mani e i piedi con il nastro adesivo da idraulico. Lo scotch mi fu attaccato anche fra la bocca e il naso per non urlare. Ma ad un certo punto sentivo di non respirare più, tanto che glielo urlai. In quelle condizioni chi avrebbe potuto reagire contro questi criminali? Proprio nessuno».

L'ARRIVO IN ITALIA

Quindi in certe situazioni non serve potersi difendere…

«Cosa avrei potuto fare? Mettere le mani in tasca per tirare fuori un oggetto e difendermi o posarle sulla testa e cercare di parare i colpi di bastone? Se fossi stato aggredito in casa, invece, avrei reagito, eccome. Io non sono mai stato uno che crede nell’uso delle armi. Pensi che le ho sempre avute dentro casa. Sono chiuse a chiave in un armadio perché sono di proprietà di mio fratello, un cacciatore. Le posso dire però, con assoluta certezza, che se le condizioni fossero state diverse quella notte le avrei usate lo stesso».

Cosa pensa di Salvini che è stato il promotore di questa legge?

«Prima della mia aggressione non lo conoscevo e la sua politica non mi interessava. Adesso però sono un suo simpatizzante. La legge sulla ‘Legittima difesa’ è un provvedimento giusto».