Il Centro Airone torna a casa "Così inclusione più facile"

Bondeno, la struttura che accoglie ragazzi diversamente abili era a Ospitale. La fine dei lavori permetterà il nuovo trasloco: "Potranno muoversi meglio".

Il Centro Airone torna a casa  "Così inclusione più facile"

Il Centro Airone torna a casa "Così inclusione più facile"

Una sede ‘storica’ ma tutta nuova nel centro del paese, per volare. Airone, che accoglie durante il giorno attualmente 13 ragazzi diversamente abili impegnati in progetti di autonomia, creatività, inclusione, guidati dagli educatori della cooperativa Serena, potrà ritornare finalmente negli spazi centralissimi di via Carducci, nell’ex Bottazzi, dove sono stati completati i lavori. Mancano solo pochissimi accorgimenti. Dal 2019, sono ospitati, in via provvisoria, nella ex scuola elementare della frazione di Ospitale. Un sede indispensabile per garantire la continuità ai ragazzi e un servizio importante alle famiglie, ma che è periferica. Il Covid e la mancanza dell’arrivo dei materiali di cantiere necessari, aveva ritardato i lavori. E’ arrivata ieri, ed è stata pubblicata ufficialmente sull’albo pretorio del comune di Bondeno, ‘L’autorizzazione al funzionamento della struttura – si legge negli atti – denominata Csrd Airone, per una capacità ricettiva di 16 posti, presso l’immobile comunale in via Carducci 8".

Un atto fondamentale, che arriva dopo l’approvazione, nel gennaio scorso, dell’azienda Ausl. "Finalmente l’autorizzazione del Comune al funzionamento è arrivata – conferma Angela Dianati, coordinatrice del Centro Airone e del Centro socio occupazionale Cerevisia –. La aspettavamo da tempo. Ospitale ci ha ospitato per questi oltre tre anni, ma la sede in centro è fondamentale". Da qui le considerazioni di chi ogni giorno vive accanto ai ragazzi e alle famiglie: "Finalmento questo rientro sarà possibile – sottolinea con entusiasmo la Dianati –. Contiamo di rientrare entro la metà di maggio". C’è un senso profondo ed efficace di appartenenza con la sede del centro storico: "Finalmente adesso i ragazzi avranno opportunità di tornare nella loro sede a Bondeno, in un luogo che apre all’inclusione. Uscire da via Carducci significa essere già in piazza, sui giardini pubblici, fare un giro al mercato e in centro, portarli a fare colazione. Se usciamo a piedi è tutto più. I ragazzi hanno bisogno questo".

Claudia Fortini