LUCIA BIANCHINI
Cronaca

Il centro dal volto nuovo. Alberi, invasi e panchine smart. Cortevecchia, piazza sostenibile

Il sopralluogo dell’assessore Balboni nel cantiere, stanziati 850mila euro per i lavori. Un sistema convoglierà l’acqua piovana dai pluviali dei palazzi e la porterà alle piante.

Il centro dal volto nuovo. Alberi, invasi e panchine smart. Cortevecchia, piazza sostenibile
Il centro dal volto nuovo. Alberi, invasi e panchine smart. Cortevecchia, piazza sostenibile

Una passeggiata nel cantiere di piazza Cortevecchia. Sono già in corso dalla fine di agosto i lavori di riqualificazione della zona, finanziati grazie ad uno stanziamento di 850mila euro, fondi provenienti dal bando realizzato dal ministero della Transizione Ecologica. I lavori si prevede terminino entro Natale, nonostante qualche rallentamento, che come ha garantito il direttore del cantiere, sarà comunque recuperato.

I cittadini, con quello che si definisce un processo partecipativo, hanno scelto come avrebbero voluto che diventasse questa zona – piazza Cortevecchia – votando online tra nove diversi progetti. A vincere è stata l’idea dell’architetto Mario Assisi, che renderà la piazza una vera e propria oasi verde. "Lo scopo del progetto è di sostenibilità ambientale – sottolinea Alessandro Balboni, assessore all’ambiente – per ridurre il fenomeno dell’isola di calore e l’impermeabilizzazione delle superfici che crea problemi soprattutto quando ci sono le cosiddette bombe d’acqua". Si prevede infatti di piantumare 16 platani, alberi ad alto fusto che garantiranno una buona ombreggiatura, rarefatta e ampia, sulla piazza, per creare uno spazio gradevole anche nelle stagioni più torride. Poi con una tecnologia innovativa saranno creati sotto la piazza dei contenitori in cui verranno piantati gli alberi e ci sarà un sistema che convoglierà l’acqua piovana dai pluviali dei palazzi vicini e per capillarità, attraverso la creazione di un cuscinetto d’acqua di 30 centimetri, la porterà alle stesse piante. "Abbiamo già creato i piani dove inserire i permavoid – racconta Assisi, direttore dei lavori–, gli elementi che accumulano l’acqua e la trasmettono alle alberature, lavorando in contemporanea agli archeologi nelle zone che non interessavano il loro lavoro. In alcuni punti abbiamo trovato trenta centimetri di asfalto, elemento molto influente sia per l’impermeabilizzazione del suolo, sia nel creare un’isola di calore. Ora stiamo lavorando con sottofondi permeabili dove poseremo un pavimento di porfido con alcune fughe drenanti". La piazza comprenderà un’isola ecologica, dei bagni pubblici, panchine e panchine smart, con possibilità di ricarica di dispositivi elettronici. Dal punto di vista dei rilievi archeologici, le indagini condotte dall’archeologa Flavia Amato, sotto la direzione scientifica di Carolina Ascari Raccagni funzionaria archeologa della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, hanno permesso di ricostruire le vicende dell’area dalla fine del Novecento fino almeno al XVI secolo. Subito al di sotto dell’asfalto si rinvengono infatti i resti della Pescheria edificata dall’architetto Savonuzzi nel 1930 e demolita nel 1968. Ai lati di questa si conservano le strutture dei bagni pubblici ottocenteschi e poco al di sotto di esso stanno emergendo strutture murarie di epoca cinquecentesca che raccontano del quartiere abitativo. "Questa porzione così centrale della città – spiega Amato – offre un’occasione unica per ricostruire un brano di storia che a lungo è stato nascosto per via della crescita urbana. Nei prossimi giorni gli archeologi continueranno a lavorare per rilevare tutte le strutture e consentire lo svolgimento dei lavori secondo le tempistiche del progetto".