REDAZIONE FERRARA

"Il ’Comitato Aldrovandi’ non emetta sentenze al posto dei giudici"

Caro Carlino, “di nostro non c’è nulla, solo il dolore per la perdita di un amico” afferma Nicola Scaglianti, uno dei...

Caro Carlino,

“di nostro non c’è nulla, solo il dolore per la perdita di un amico” afferma Nicola Scaglianti, uno dei promotori del “Comitato Federico Aldrovandi 2005-2025”. Non mi sembra proprio che le cose stiano così, visto che Andrea Boldrini, sodale di Scaglianti, si scaglia contro il decreto sicurezza con parole simili a quelle di Fratoianni e dell’opposizione antigovernativa. Lo stesso Boldrini, poi, affastella alcuni casi controversi come quello di Ramy Elgami, morto a Milano dopo un inseguimento dei carabinieri, facendo opera di non corretta informazione. Non sappiamo come finirà il processo, ma allo stato attuale, secondo la Procura di Milano, l’inseguimento è stato corretto e - relativamente alle modalità dell ‘inseguimento stesso - non ci sono state violazioni di norme penali o di protocollo operativo da parte dei carabinieri coinvolti. Non credo che competa al Comitato sostituirsi ai giudici ed emettere sentenze “ante tempus”. Resto inoltre perplesso circa la disponibilità manifestata dal sindaco nei confronti del predetto comitato, visto che il partito di Fabbri (la Lega) ha votato e a favore del “decreto sicurezza”. Decreto che, come dimostra l’attività di Boldrini e soci, non costituisce certo una repressione del dissenso.

Bruno Cavalieri

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Caro Carlino,

“vogliamo fare della memoria un atto politico” ha detto Andrea Boldrini presentando il “Comitato Federico Aldrovandi 2005-2025”. Sono rammaricato per tali parole, che inquinano un triste evento e il giusto ricordo di un ragazzo che non è più tra noi con considerazioni politiche (e quindi inevitabilmente divisive) degne di un comizio. Non mi stupirei, a questo punto, se il predetto comitato riprendesse ad accusare la polizia o a contestare il “decreto sicurezza” nel nome del povero Federico delle cui idee nessuno si può appropriare se non commettendo un atto di disonestà intellettuale. Le sentenze si rispettano, chi doveva pagare ha pagato secondo quanto prevede la legge ed è penoso voler di nuovo puntare l’indice contro chi ha sbagliato (e pagato). A meno che non si voglia la gogna pubblica vita natural durante o magari (perché no?) il taglio delle mani a danno degli agenti condannati. È questo lo spirito che anima i promotori del neonato comitato? Se poi anche il bandierone esposto in Curva Ovest deve avere un significato politico, è meglio che non venga più esposto. Come tifoso della Spal penso che mescolare sport e politica sia sbagliato. Grazie,

Daniele Vecchi