
"Più il candidato sarà simile a Elly Schlein, più sarà in grado di interpretare le istanze del centrosinistra". Flavio Romani, coordinatore della mozione che ha sostenuto la segretaria nazionale nella fase congressuale, sui nomi non si sbilancia. "Ho visto che ne sono usciti diversi in queste settimane – ammette – ma non mi sento di dare una preferenza su qualcuno. Diciamo che la cosa principale è la capacità di stare assieme. Il messaggio della segretaria alla festa di Ponte – prosegue Romani – è stato molto chiaro in questo senso: serve unità nel centrosinistra. E penso che, se riusciremo a non dividerci in mille rivoli, avremo davvero la possibilità di dare un’alternativa alla città tra qualche mese. A maggior ragione, dunque, serve una candidatura che sia il più possibile trasversale". E nel percorso per la definizione della candidatura del centrosinistra, gli schleiniani vorranno dire la loro. "Noi diremo la nostra sicuramente – puntualizza Romani – cercando di interpretare il messaggio che c’è arrivato dalla nostra base". Anche a Ferrara, però, per il nuovo corso del partito non è tutto rosa e fiori. Anzi. Lo stesso coordinatore della mozione ammette che "ci sono ancora delle resistenze". Probabilmente imputabili al fatto che "molta parte della dirigenza del partito si era fatta l’idea che al posto di Elly, dovesse esserci il governatore Stefano Bonaccini. Ma le persone di centrosinistra ci hanno mandato un segnale forte. Di cambiamento". Un segnale che andrà declinato anche "all’interno del programma elettorale". Superate le frizioni, il luogo di confronto è il tavolo delle opposizioni. Ora bisogna andare avanti lungo la rotta tracciata alla riunione del Barco, che ha radunato tutte le forze di opposizione, prima della festa di Pontelagoscuro. C’è il fattore tempo, che non va sottovalutato. "Stiamo facendo un percorso con calma – ironizza Romani – forse un po’ troppa calma, visto il periodo. Però, se questo ci porterà a una scelta vincente, ben venga". I giorni sul calendario corrono e non perdonano. "Da qui alla scadenza elettorale – conclude – ci separano circa nove mesi. C’è tempo. Ma penso di poter dire che sulla candidatura ormai siamo alle battute finali. Tra quale settimana ci sarà il nome". Insomma pare che i giochi siano più o meno in via di definizione. Però, sarebbero stati senz’altro più agevoli se la riunione prevista lunedì scorso fosse andata in porto. E invece, nein. Pare che, per appuntamenti incrociati di alcuni esponenti della minoranza, la riunione sia slittata di circa una decina di giorni. Nel frattempo, dietro le quinte c’è qualcosa che si muove. Gira voce che si cerchi l’appoggio della regione per definire un candidato "blindato" e trasversale. Certo, qualcuno per il fatto che la riunione sia slittata ha storto un po’ il naso. Sarà interessante, a questo punto, vedere chi siederà al tavolo delle opposizioni nella prossima riunione. Strappi in vista?