Il cuore alla Romagna "Il mio trattore, un taxi In cabina tanti anziani salvati dal mare di fango"

Giovane agricoltore risponde presente all’appello della solidarietà "Siamo intervenuti a Conselice andando di casa in casa. Quanto dolore".

Il cuore alla Romagna  "Il mio trattore, un taxi  In cabina tanti anziani   salvati dal mare di fango"

Il cuore alla Romagna "Il mio trattore, un taxi In cabina tanti anziani salvati dal mare di fango"

di Mario Bovenzi

C’era lui al volante di uno di quei bestioni che avanzano, le ruote ad annaspare nel fango, nella palude d’acqua che ha invaso Conselice e Sant’Agata, paesi sommersi dove si gira il dramma della disperazione. E della solidarietà, per la Romagna che alza la testa. Lui, il sorriso di un ragazzo dai buoni sentimenti, si chiama Alex Di Domenico, 30 anni, titolare con il papà Vito e il fratello Nicolas della società agricola ’Valtesta’ (Coldiretti) nelle campagne di Bando. Nella cabina di un verde John Deere, che man mano perdeva smalto nelle chiazze di fango, e nel rimorchio ha preso a bordo anziani, tanti anziani, rimasti isolati nelle loro case, nelle sterminate campagne. Sono stati battezzati taxi salva-persone quei trattori.

Si sente un po’ un eroe?

"No, ho fatto solo il mio dovere. Ero andato con i volontari ad Argenta, in piazza eravano circa 200. Quando mi hanno detto che c’era da portare i pasti agli anziani della Rsa di Conselice ho detto presente. Siamo stati tra i primi ad arrivare in quel mare d’acqua che si perdeva all’infinito, c’era tanta gente nelle case, bloccata. Mi sono messo uno scafandro e siamo partiti sul pick up del Comune d’Argenta. Ma in alcune zone non arrivavi nemmeno con quello. Sono tornato a casa, ho aperto le porte del magazzino e sono uscito con il mio John Deere. Mi sono portato dietro il rimorchio e pure la barca. Quella per fortuna non mi è servita"

Una bella impresa

"Sono stati giorni difficili, abbiamo toccato con mano la disperazione di chi ha perso tutto. Senza più una casa, dietro quelle mura tutta una vita"

Dove avete portato la gente che prendevate a bordo?

"Tanti sono stati accolti nei palazzetti allestiti ad Argenta. Abbiamo aiutato anche alcuni anziani bloccati in un letto magari con la bombola d’ossigeno. Quanto dolore, ma siamo andati avanti. Nell’acqua fino al petto, per loro"

Vi hanno ringraziato?

"Si sono commossi quando ci hanno visto arrivare, piangevano. Adesso ogni sera andiamo a trovarli nei palazzetti, usciamo per una pizza, per un aperitivo. Un modo per non farli sentire soli, per far loro coraggio".