Il debutto della mostra ’Fakes’ La sezione dedicata ai neo-estensi

La nuova sezione approfondisce e ripercorre l’attività della scuola autoctona di copisti e falsari

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Quello appena trascorso è stato il primo fine settimana di apertura per la mostra ‘FAKES. Da Alceo Dossena ai falsi Modigliani’ a palazzo Bonacossi, storica nobile residenza anche sede del centro direzionale dei Musei Civici d’Arte Antica. Particolare novità dell’edizione ferrarese - inaugurata dal presidente di Ferrara Arte Vittorio Sgarbi e dall’assessore Marco Gulinelli, con i curatori Dario Del Bufalo e Marco Horak e con la collaborazione di Pietro Di Natale - è la sezione dedicata ai neo-estensi, che trova spazio, tra l’altro, accanto alle opere di Dossena, formidabile creatore di sculture nello stile dei greci e degli etruschi e dei più grandi maestri italiani del Trecento e del Rinascimento, ai falsi Modigliani, al centro dello scherzo orchestrato nel 1984 da Pietro Luridiana, Pier Francesco Ferrucci e Michele Ghelarducci, e ad artisti falsari di Otto e Novecento, come Giovanni Bastianini, Federico Icilio Joni e Umberto Giunti. La sezione dedicata ai neo-estensi approfondisce e ripercorre l’attività della “scuola autoctona di copisti e falsari che dalla Restaurazione e fino quasi al 1968 si esercitavano soprattutto nel rendere le energiche espressività del Rinascimento estense”, spiega Lucio Scardino, curatore della sezione. Tra questi anche il piacentino Giacomo Zilocchi, autore delle statue di Niccolò III e di Borso d’Este, poste nel 1927 dinanzi al Municipio di Ferrara. Oltre a Zilocchi, tra XIX e XX secolo, autori ferraresi come Gaetano Davia, Ambrogio Zuffi, Ernesto Maldarelli, artista ferrarese del legno, e poi nel Novecento i cugini Antonio e Romano Alberghini, Enzo Nenci, Ulderico Fabbri furono variamente attivi - sottolinea Scardino - e zelanti nell’assimilarsi al gusto neo-estense, favorito anche dallo sviluppo del mercato internazionale dell’arte. Ad integrazione della mostra di Palazzo Bonacossi è esposta al Museo Schifanoia una delle due copie fotografiche del Seppellimento di santa Lucia di Caravaggio, oggi a Siracusa, realizzate dalla Fondazione Factum Arte.