FEDERICO MALAVASI
Cronaca

Il delitto del Big Town. Raid vandalico al locale. Sfondata una vetrina, caccia ai responsabili

Inquietante episodio nel pomeriggio di ieri al bar ancora sotto sequestro. Si indaga per capire se possa essere una ritorsione per il fatto di sangue. Oggi l’interrogatorio di Piccinini, sotto inchiesta per tentata estorsione.

Il delitto del Big Town. Raid vandalico al locale. Sfondata una vetrina, caccia ai responsabili

Il delitto del Big Town. Raid vandalico al locale. Sfondata una vetrina, caccia ai responsabili

Altrove sarebbe passato per un ‘banale’ atto vandalico o per una spaccata a scopo di furto. Ma una vetrina sfondata al Big Town di via Bologna rischia di assumere tutto un altro significato. Soprattutto alla luce delle tensioni – più o meno sotterranee – suscitate dall’omicidio di Davide Buzzi, il tatuatore 43enne di Pontelagoscuro assassinato la sera del primo settembre da Mauro Di Gaetano, titolare del locale, e dal padre Giuseppe. Il raid vandalico è stato commesso nel pomeriggio di ieri. Una parte della vetrina è andata in frantumi, mentre il nastro bianco e rosso che delimitava l’esterno del locale è stato strappato e abbandonato a terra. La segnalazione di quanto stava accadendo è subito arrivata ai carabinieri, i quali sono arrivati sul posto con tre pattuglie. Al momento non sono noti né l’autore (o gli autori) del gesto né le motivazioni, anche se è lecito immaginare che possa essere in qualche modo legato al fatto di sangue accaduto tra le mura del locale. A fare chiarezza sull’accaduto saranno gli investigatori dell’Arma. Per prima cosa bisognerà capire se nella zona ci sia qualche telecamere di sorveglianza che possa aver ripreso l’accaduto. O magari qualche testimone in grado di raccontare quegli istanti.

Sulla vicenda gli inquirenti mantengono il massimo riserbo, in attesa di chiarire i contorni dell’accaduto e l’eventuale legame con il delitto Buzzi. Di fronte al locale i militari hanno trovato un uomo che ha dato in escandescenza in presenza delle ‘divise’, creando attimi di tensione. Non è chiaro al momento se la persona in questione c’entri con il raid vandalico e se avesse o meno qualche legame (familiare o di conoscenza) con i protagonisti del fatto di sangue. Dettagli che potrebbero emergere dagli approfondimenti dell’Arma, che dovrà gettare luce anche sul movente dell’inquietante danneggiamento. Al momento tutte le piste sono aperte, ma non è escluso che possa trattarsi di una forma di ritorsione nei confronti dei responsabili della morte di Buzzi. In ogni caso si tratta dell’ennesimo tassello di una vicenda che, col passare dei giorni, si fa sempre più complessa e sconvolgente.

Nel frattempo, nella mattinata di oggi muove un altro passo una delle inchieste legate a doppio filo a quella per l’omicidio del Big Town. Stiamo parlando del filone che vede indagato Lorenzo Piccinini, il 21enne arrivato al locale la sera del primo settembre insieme a Davide Buzzi e rimasto ferito da una coltellata all’addome. Nei giorni scorsi il giovane (difeso dall’avvocato Giampaolo Remondi) è stato arrestato e messo ai domiciliari con l’accusa di tentata estorsione. La contestazione fa riferimento ai fatti accaduti la sera del delitto, quando Piccinini si presentò al locale insieme a Buzzi. Con loro avevano una tanica di benzina. Quel gesto era la conseguenza di un precedente episodio, nel quale il solo Buzzi avrebbe percosso e minacciato Di Gaetano chiedendogli tremila euro entro il 25 settembre, pena l’incendio del bar. La sera della lite sfociata nel sangue, Piccinini sarebbe arrivato al Big Town per dare man forte all’amico, sopravvivendo per miracolo alla reazione dei baristi. Oggi il giovane comparirà davanti al gip Silvia Marini per l’interrogatorio di garanzia. Potrebbe decidere di rispondere alle domande, spiegando la propria versione dei fatti su quanto gli viene contestato, o avvalersi della facoltà di non rispondere.