Caro Carlino, il referendum è stato un flop. I Padri Costituenti hanno fatto benissimo a inserire nella nostra Costituzione l’istituto del referendum, sicuramente ci sono materie per le quali è giusto e corretto che l’ultima parola spetti al Popolo, come è stato per il divorzio. Quesito chiarissimo, da rispondere semplicemente con un SI o un NO. Viceversa quando si tenta di sostituire l’attività politica parlamentare facendo intervenire il Popolo su quesiti complessi e spesso poco comprensibili, raggiungere il quorum è pura illusione, dispendio di denaro pubblico, desiderio di pubblicità per qualcuno, che poi ne esce sconfitto. E dalla sconfitta passa alla polemica sterile e faziosa, dimenticandosi che la reazione del Popolo è sempre la più genuina e onesta. Il Popolo sa e capisce, il paraocchi è un pericoloso optional per certi politici o sindacalisti, intrisi di narcisismo, di amore per le proprie idee fino a farne questioni personali. Certe tematiche vanno analizzate da esperti, anche non politici, persone che tecnicamente possono poi fornire ai politici le soluzioni più appropriate. Ricordate il referendum sul nucleare? Ha reso le nostre aziende meno competitive rispetto a quelle degli altri Paesi confinanti, che sui confini con il Bel Pese gli altri hanno piazzato numerose centrali nucleari, come se eventuali radiazioni non potessero passare il confine con l’Italia, in quanto prive di valido passaporto. Cerchiamo di essere seri. Di avere vedute strategiche lungimiranti. Nell’interesse di tutti. Il Popolo siamo noi e a noi dovrebbe pensare la politica, di destra e di sinistra, con onestà intellettuale e preparazione tecnica. m. m.
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Caro Carlino, il mancato raggiungimento del quorum nella recente tornata referendaria, dovrebbe far riflettere chi pensa di rappresentare una maggioranza avendo potuto raccogliere poco più delle cinquecentomila firme necessarie per indire i referendum. E’ aberrante il ragionamento di chi confonde un diritto con un dovere civico. Gli italiani che non si sono recati alle urne per esprimere il proprio parere sui quesiti referendari hanno esercitato un legittimo diritto, previsto in Costituzione, facendo mancare il raggiungimento del quorum. Non voglio addentrarmi in un’analisi politica: temo però che lo strumento referendario sia stato mal utilizzato, più che altro per regolare rapporti di forza interni alla sinistra. Lucio Maccapani