ARGENTA
Si litiga a destra per una presunta bandierina messa a terra da Fratelli d’Italia per la retromarcia dell’amministrazione Baldini sull’apertura del Centro migranti a San Biagio. Ecco la tesi del referente di Argenta del partito di Giorgia Meloni, Nicola Fanini: "Ci siamo interessati fin da subito alla vicenda, partecipando alle riunioni pubbliche e alle discussioni, non senza evidenziare diverse perplessità, dovute principalmente alla mancanza di un vero e proprio piano di gestione del centro e della totale assenza di un controllo che avrebbe portato ad un’incerta convivenza con i residenti locali. Oggi che scopriamo che il Centro non si farà più, anche a causa dei frequenti e importanti dubbi che gli abitanti hanno espresso, non possiamo che sottolineare come sia mancata una visione futura, sia sociale che di convivenza da parte della politica di maggioranza e del Pd, che ha preferito ragionare più per partito preso che per vero interesse comune, senza ascoltare veramente i cittadini convocando assemblee a cose già decise, come è nel loro ormai affermato stile". Il Carroccio non ci sta a questa lettura e accusa Fratelli d’Italia di volersi intestare il merito: "Nello scorso consiglio comunale abbiamo avuto la conferma che il Cas a San Biagio non si farà. Il gruppo consigliare Lega, infatti, tempestivamente e ancor prima che altre forze politiche (Fdi) si intestassero autoreferenzialmente meriti e iniziative che non hanno – scandisce il capogruppo Ottavio Curtarello - aveva presentato un accesso agli atti e una interrogazione in consiglio comunale per avere dettagli sulle condizioni dell’immobile. La risposta è stata sostanzialmente che l’immobile individuato non possiede i requisiti igienico-sanitario e di abitabilità adeguati e che sarebbero stati necessari costi di adeguamento cui la proprietà non ha deciso di affrontare". E aggiunge: "Non vogliamo intestarci meriti, anche perché il tema dell’immigrazione e accoglienza ha portata ben più ampia, ma certo non possiamo accettare che altre forze politiche – che addirittura non siedono nemmeno in consiglio comunale - carpiscano e riutilizzino informazioni e riscontri delle attività dei consiglieri comunali eletti. Abbiamo infatti agito in qualità di consiglieri comunali nello stesso modo in cui abbiamo affrontato il caso del Cas di Consandolo e anche in quell’occasione interrogazione e accesso agli atti ci hanno dato ragione e hanno evidenziato le carenze di quell’immobile".
Franco Vanini