Il medico legale: "Al pronto soccorso un percorso per aiutare le ragazze a denunciare"

Il medico legale:  "Al pronto soccorso un percorso  per aiutare le ragazze a denunciare"

Il medico legale: "Al pronto soccorso un percorso per aiutare le ragazze a denunciare"

"Il basso numero di denunce rispetto agli accessi è dovuto al fatto che le segnalazioni che noi possiamo fare direttamente riguardano le lesioni di una certa gravità. In tutti gli altri casi, che ovviamente sono la stragrande maggioranza, è a discrezione della vittima di violenza decidere se presentare denuncia o meno". A parlare è Maria Rosa Gaudio, professoressa associata di Medicina legale all’Università di Ferrara e Risk manager dell’Azienda ospedaliera di Cona. Il basso numero si riferisce all’enorme divario che c’è tra i 274 accessi registrati nel 2021 (dati contenuti nel Bilancio di genere dell’azienda ospedaliera) al pronto soccorso di Cona di donne maltrattate e picchiate e le ventinove denunce dirette che sono partite proprio dagli operatori sanitari. Ciò che tiene, però, a sottolineare Gaudio è l’importante funzione che comunque ha l’accesso al pronto soccorso per le vittime di violenza. "Si tratta – spiega – di un punto di partenza. Molto spesso le donne, anche davanti a situazioni di maltrattamenti che vanno avanti da tempo, sono restie a denunciare. Hanno paura, nell’80% dei casi per i propri figli. Ma sapere che al pronto soccorso possono trovare accoglienza, sostegno e indicazioni su come affrontare queste situazioni aiuta. Non di rado abbiamo riscontrato che cercano pretesti per arrivare in ospedale e quando si trovano di fronte agli operatori, si aprono. Ecco, da queste situazioni, nascono le successive denunce". La professoressa Gaudio è molto impegnata in questo ambito e sta lavorando a progetti che implementino i servizi di assistenza alle vittime di violenza . "Esiste ormai da anni un modello organizzativo hub and spoke in tutta la provincia di Ferrara. Ai pronto soccorso, infatti, c’è un percorso operativo per l’accoglienza e l’assistenza delle donne che subiscono maltrattamenti – conclude Gaudio – che vuole essere un punto di riferimento per chi non ha il coraggio di uscire dalla spirale di violenza, oltre che ovviamente prestare la dovuta assistenza medica nei casi più gravi. L’accertamento in ’acuto’ è un compito estremamente delicato e complesso che deve fare emergere con la massima attenzione segni e fenomeni molto spesso sfumati e dimenticati dalle vittime".

c.r.