Il Messico celebra l’ingegno di Boari

Il sindaco all’ambasciata per la cerimonia dedicata all’architetto ferrarese "Ponte tra due Paesi"

Migration

Il Messico celebra il ferrarese Adamo Boari (1863-1928), architetto e ingegnere acclamato da intere generazioni, oltreoceano, come autore e ispiratore di alcuni dei palazzi e monumenti simbolo del Paese. Boari è quasi un ‘eroe dei due mondi vissuto a cavallo di due secoli’, nato a Marrara, a cui l’ambasciata del Messico a Roma ha dedicato oggi un evento nel centenario di attività della sede diplomatica. A rappresentare Ferrara c’era il sindaco Alan Fabbri che, nel ringraziare l’ambasciatore Carlos Garcia de Alba "per l’invito e per l’affetto dimostrati nei confronti di Ferrara e di un figlio della sua terra", ha detto: "La storia di un grande ferrarese del passato è oggi un ponte tra la nostra città e il Messico". Fabbri ha annunciato che nei prossimi mesi Ferrara dedicherà a Boari una mostra alla biblioteca Ariostea, esponendo anche il fondo archivistico del celebre architetto ferrarese-messicano, con manoscritti, disegni, lettere, planimetrie, bozzetti, giornali, foto, riconoscimenti, e un carteggio (del periodo 1909-1925) con Giuseppe Agnelli, allora direttore della biblioteca, con lettere manoscritte, cartoline, dattiloscritti, disegni e, tra le altre cose, anche una interessante lettera da Roma, del primo maggio 1919, che reca uno schizzo, realizzato proprio da Boari, delle statue del volto del cavallo, di Borso e Niccolò III d’Este. Di Boari, a Città del Messico, si ricordano in particolare due edifici "che – ha detto l’ambasciatore – simboleggiano il Messico nell’immaginario mondiale": il palazzo delle Belle Arti – teatro dell’Opera e sala da concerto più importante del Paese – e il palazzo Postale, gioiello architettonico tra gotico veneziano e art nouveau. In chiusura della cerimonia il primo cittadino ha dedicato un particolare pensiero "agli amici Messicani", ricordando anche l’anniversario, celebrato l’anno scorso, del bicentenario dell’indipendenza del Messico: "Tengo a questo, perché la mia storia, politica e istituzionale, è legata alla valorizzazione delle autonomie, alla tutela e salvaguardia del sacro principio di autodeterminazione dei popoli".