Il mistero Turolla "Chiuse le indagini Finite le speranze"

Quello che accadde il 17 luglio 2012 rischia di restare uno dei tanti misteri che avvolgono le persone scomparse. Perché, per la seconda volta, sono state chiuse le indagini sulla sparizione di Luigi Turolla di Goro, per tutti ’Giglio’. Il fratello Max lo ha scoperto l’anno scorso, dopo che nel 2019 il caso fu riaperto.

Max, sono passati undici anni e siamo ancora al punto di partenza?

"Già, nessuna novità o indizio per giungere alla verità. Mi avevano chiamato nel 2019 per dirmi che avevano riaperto le indagini su mio fratello".

E poi?

"Scopro, attraverso il mio avvocato Mirca Ferrari, che hanno chiuso di nuovo le indagini. Quando l’ho saputo mi è caduto il mondo addosso. Mio fratello adesso avrebbe 63 anni, lui era il maggiore, ma mi sono sempre occupato di lui".

Si ricorda cose successe il giorno in cui sparì?

"Il 17 luglio 2012 l’hanno visto in tanti e fino alle 18 il suo percorso poteva essere tracciato. Lo vide una mia vicina, due colleghe e l’ultimo avvistamento è stato di un camionista all’altezza della rotonda del Boscone della Mesola. Poi, dalle 18 in avanti, il buio".

Crede all’ultimo avvistamento sulla Romea?

"Dicono di averlo visto prendere quella direzione, velocemente, ma mi sento di confutare questa ricostruzione. Mio fratello è stato visto sicuramente tra Goro e Bosco Mesola. L’avvistamento sulla Romea è, per me, pura fantasia".

Lei non ha mai creduto, diversamente dalle forze dell’ordine, all’ipotesi del suicidio...

"Se si fosse trattato di un suicidio, l’auto prima o poi sarebbe venuta fuori. Invece nemmeno l’ombra".

E se fosse caduto in un canale?

"Ecco, questa potrebbe essere un’ipotesi plausibile. Più che un canale, però, penso sia finito nel Po. Avevo chiesto di verificare con i sommozzatori i due accessi raggiungibili con l’auto. Peccato che nessuno lo abbia mai fatto".

Luigi potrebbe essere stato ucciso?

"Nessuno lo odiava fino a questo punto. Non aveva debiti o conti di altra natura in sospeso. Scarterei, quindi, l’ipotesi dell’omicidio".

Lo cercherà ancora?

"Ho passato undici anni a pensare sempre a lui. È mio fratello non posso fare a meno di volergli bene e cercarlo".

Matteo Radogna