"Il Neorealismo? Le sue origini a Ferrara"

Il convegno su ’Ossessione’, con il direttore della Mostra di Venezia Alberto Barbera: "Un capolavoro inizialmente incompreso"

"Il Neorealismo? Le sue origini  a Ferrara"

"Il Neorealismo? Le sue origini a Ferrara"

E’ stato Alberto Barbera, direttore della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, a chiudere l’altra sera il Convegno su “Ossessione” e il Neorealismo, organizzato dal critico e storico del cinema Paolo Micalizzi per il Centro Documentazione Studi e Ricerche Cinema Ferrarese, promosso dal Circolo Negozianti e dal CDS Cultura OdV, e dal Ferrara Film Festival. Chiusura avvenuta nel salone d’onore del Circolo dei Negozianti con la proiezione del film di Luchino Visconti di cui Alberto Barbera ha evidenziato che trattasi di un capolavoro, inizialmente non compreso ma poi da tutti riconosciuto un’opera da storia del cinema.

La proiezione del film era stata preceduta, nel pomeriggio, da un convegno a cui hanno preso parte alcuni importanti studiosi di questo film che vide la luce a Ferrara, dove fu girato dal 13 giugno al 10 novembre del 1942, con grande interesse della città che accorse in massa anche per potervi partecipare in qualità di comparsa. Città in cui esso apparve il 18 maggio 1943, in contemporanea al cinema Apollo e al teatro Verdi, per essere poi ritirato, per motivi censori, a livello nazionale , dopo due giorni e riapparire l’8 giugno 1943. Giorno in cui apparve sul “Corriere Padano” un articolo di Guido Aristarco che difendeva il film dall’accoglienza negativa della stampa, che nella nostra città era dovuta ad un anonimo recensore di “Il periodico” che lo stroncava perché Ferrara, scriveva, era poco rappresentata e per motivi morali.

Sulla linea della moralità si muovevano altri giornali, ma poi sulla spinta del parere positivo altri critici nazionali difesero questo film che, come Aristarco, dicevano di trattarsi di un’opera che sarebbe rimasta nella storia del cinema, così come in effetti è avvenuto. Quanto detto è scaturito della relazione di Paolo Micalizzi che sottolineava anche che con “Ossessione” da Ferrara era scaturita la nascita del Neorealismo. Sul rapporto tra “Ossessione” e il neorealismo si è soffermato lo storico del cinema, organizzatore culturale e regista, Adriano Aprà, che ha sottolineato come il film di Visconti abbia avuto degli antecedenti in opere di Alessandro Blasetti, Mario Camerini e Francesco De Robertis. Dal canto suo Stefania Parigi, insegnante all’Università Roma Tre, nel parlare di “Attori e Attrici di Ossessione” ha ricordato come Visconti nel suo scritto “Cinema antropomorfico” afferma di volere raccontare soprattutto, cosi come ha fatto, storie di uomini vivi e di modellare la costruzione dei personaggi sul carattere degli attori. E nel film non c’erano soltanto Massimo Girotti e Clara Calamai, ma anche Juan De Landa, Dhia Cristiani , Elio Marcuzzo e Vittorio Duse. Il professor Alberto Boschi, dell’Università di Ferrara, si è occupato poi dell’accoglienza della critica italiana al film, evidenziandone le oscillazioni di giudizio critico nel corso del tempo ed analisi più recenti che ne mettono in luce la sua sensualità trasgressiva. A chiudere le relazioni, il saggista e critico cinematografico Roberto Lasagna, che ha parlato di “Ossessione” e i cinefili evidenziando come esso abbia lasciato un segno in autori che hanno fatto grande il cinema a venire, come Scorsese e Cimino, ma anche Guadagnino. Infine le conclusioni del professor Michele Canosa dell’Università di Bologna.

re. fe.