Il pampepato modificato ad arte E gli americani si mettono in fila

Il pasticcere Nicola Paiato crea un nuovo dolce ispirandosi alle caratteristiche del panettore "Quest’anno produzione limitata, poi esporteremo ovunque. Fioccano richieste da Europa e Usa"

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di Alberto Lazzarini

E’ un successo. Made in Ferrara. Sono sempre più numerose le tavole sulle quale campeggia il Panpaiato, un prodotto di pasticceria che alla bontà della ricetta ha saputo abbinare immagine, comunicazione e inventiva a cominciare dalla sua stessa denominazione. Si chiama così, infatti, perché mette assieme il suo essere un "pane" (con tutti i positivi significati che esso evoca) con il nome dell’autore, Nicola Paiato, pasticcere con laboratorio e negozio in via Bologna poco oltre l’incrocio con la rotonda di via Veneziani: "Le follie", dolce ma anche salato, asporto compreso. L’idea di Paiato nasce un paio di anni fa quando decide che "il gusto del pampepato poteva essere trasferito su un prodotto più morbido, tipo il panettone". Tutti infatti "amano il pampepato ma talvolta, inutile negarlo, crea problemi ai denti". Di qui parte la ricerca di Paiato, veneto di origine, studi approfonditi nel settore gastronomico e in particolare in quello della pasticceria che è una grande branca a sé. Gli ingredienti del pampepato vengono tutti confermati: cioccolato fondente, farina, miele, mandorle… ma utilizzati con un procedimento diverso, come quello dei panettoni che, in particolare, comprende il lievito. Paiato non può fare a meno, infatti, del lievito-madre che impiega riponendolo nelle apposite celle e che gli consentono di evitare parte del lavoro notturno. Il Panpaiato è ricoperto di una glassa di cioccolato, è morbido, gustoso, può essere consumato anche nel tè o nel caffelatte. E’ insomma il giusto incrocio fra pampepato e panettone. "Quest’anno, rileva, la produzione è limitata ma il prossimo anno esporteremo ovunque date le richieste che già fioccano da varie parti d’Europa e degli Stati Uniti". Di questa operazione farà parte, annuncia, anche Vassalli, l’importante creatore di prodotti da forno che, guarda caso, ha sede a un tiro di schioppo dal laboratorio di Paiato. Fare e far sapere, dice… non un proverbio ma la realtà dell’economia. Di qui la forte collaborazione tra il pasticcere ferrarese e Innova, la società di comunicazione e marketing che ha sede in città oltre che a Milano e che sta gestendo la campagna pubblicitaria. Ad essa (guidata da Villy Vecchiattini e Gianluca Antonelli) si deve quindi la diffusione della sua conoscenza su mercati anche lontani.