
Dalle campagne al mare, situazione drammatica. Non si trovano pizzaioli, baristi, braccianti "Servo ai tavoli ormai da mesi". Stipendi netti tra i 1500 e i 2mila euro. "Ti dicono lo stesso no".
Ferrara, 12 giugno 2025 – "La cameriera, sono costretta a fare io la cameriera", Nicoletta Castagnetti con la figlia Elisa è al timone del Logonovo uno degli alberghi che ancora resistono agli Estensi, storia di famiglia e generazioni. In quella frase, lapidaria, il dramma di chi ogni anno cerca dipendenti e non li trova. "Un pizzaiolo? Tremila euro in busta paga, circa 2mila netti. Ma chi l’ha visto?", l’interrogativo degli imprenditori delle spiagge.
Dai campi al mare, la manodopera è un miraggio. Estate, periodo da sempre favorevole per chi è alla ricerca di un’occupazione, sia essa stagionale o continuativa. Dal commercio, al turismo, dalla ristorazione all’agricoltura, logistica e trasporti. I posti ci sono, manca chi quelle caselle vuote vuole ricoprire. Un esempio, tra i tanti. L’ortofrutta, numerosi i posti disponibili nella nostra provincia. Ma gli imprenditori agricoli si sono ’inventati’ alloggi e casette per i dipendenti, servizi di trasporto, anche il medico per cercare di far arrivare braccia nelle campagne. Non sempre ci riescono, molti di loro lasciano i fruttetti per cercare il futuro in Germania.
Ma è il mare a fare, suo malgrado, la parte del leone. Il segreto, tenersi stretti i dipendenti di anno in anno. Ma non basta. "Lavorano con me alcune ragazze bravissime, anche quest’anno sono tornate", racconta Sara Bonazza, titolare del Delfinus (Scacchi), il bagno che venne distrutto dalle fiamme e che dalle ceneri è risorto. Con la fine dell’anno scolastico il boom sulle spiagge, i titolari degli stabilimenti si rimboccano le maniche. "Sono una mosca bianca – riprende –, quando sento i colleghi impallidisco. Ogni estate è un calvario trovare il numero di dipendenti che serve a portare avanti l’attività. Ci sono ragazzi che chiedono condizioni inaccettabili. Un esempio? Vogliono come giorni liberi la domenica e i festivi. Ma come fai? E’ quello il periodo durante il quale uno stabilimento balneare lavora di più". Sono 142 gli sbabilimenti nelle spiagge di Comacchio (17 a Volano, 18 a Nazioni, 14 a Pomposa con i 3 campeggi, dieci a Scacchi, 21 a Porto Garibaldi, 28 a Estensi e 34 a Spina). La ricerca di personale, che comincia parecchi mesi prima della stagione, è un’impresa per alcuni di loro quasi impossibile.
E’ il rappresentante dei Consorzi dei Lidi, presidente consorzio Nazioni, titolare dello stabilimento balneare Chalet del mare. Gianni Nonnato non è stato costretto a fare il cameriere ma poco ci manca. Se non ci sarà un miracolo non verrà nessuno a impastare margherita, quattro stagioni, prosciutto e funghi. "Non sono riuscito a trovare un pizzaiolo, niente da fare. E così niente pizze nel mio stabilimento, per fortuna i cuochi li ho rimediati", tra amarezza e rabbia, le parole di chi da generazioni lavora nel settore. "Da anni viviamo questa situazione, ho messo i cartelli, post sul web. Una lotta. L’istituto alberghiero? E’ inutile", la cronaca di affannose ricerche nel mercato del lavoro.
"C’è chi è messo peggio di me, alcuni colleghi non sono riusciti ad aprire i ristoranti, non hanno dipendenti". Un aneddoto. "Un ragazzo si è fatto avanti per fare il pizzaiolo, l’ho accompagnato, mi ha detto che lì faceva troppo caldo. Ci siamo dati la mano, abbiamo lasciato perdere". Giuseppe Carli, presidente dell’associazione balneari di Porto Garibaldi, è titolare dell’Astor. "Ho cambiato tutto il personale, tutti ragazzi nuovi. Ci sono riuscito, ma è una guerra, che si ripete ad ogni stagione. Da noi è difficile, in Romagna è peggio. Ormai il problema del personale riguarda tutta Italia e tutti i settori dell’economia". Buste paga che oscillano, soldi netti, tra 1500 e 2mila euro. "Eppure ti senti dire no, scuotono la testa e vanno via – afferma Carli, che elenca alcuni ristoranti che non ce l’hanno fatto –. Non hanno trovato i dipendenti necessari per aprire. In una vita di lavoro mai avrei immaginato di trovarmi davanti uno scenario del genere". Nicoletta Castagnetti ha due nipoti, di 12 e 7 anni. Il futuro di una dinasty dell’accoglienza, dal boom degli anni Ottanta alle secche del Duemila. "Siamo in due, io e la moglie del cuoco. Mi aiuta anche lei". Le cameriere, chi le ha viste?