REDAZIONE FERRARA

Il Po in picchiata. In pochi giorni secche e sabbia

La portata del grande fiume è calata di circa il 25%. In certi punti i grandi natanti rischiano di insabbiarsi.

Tendoni e grigliate nelle isole che sono all’improvviso riemerse

Tendoni e grigliate nelle isole che sono all’improvviso riemerse

Il Po, come un colabrodo. Il grande fiume ha subìto in questi giorni una drastica riduzione della portata. A Pontelagoscuro il flusso si è ridotto di circa il 25% in 7 giorni, è il caldo non accenna a diminuire. Disarmante lo scenario, in una manciata di giorni sono affiorate secche, le sponde sono vere e proprie spiagge. Ed è solo l’inizio.

"E’ sceso di almeno un metro e venti centimetri, ci sono lingue di sabbia ovunque. Chi ha una barca come la mia può ancora navigare, chi ha natanti di una certa dimensione è meglio se presta attenzione. Rischia di insabbiarsi", traccia il quadro di quello che considera il suo fiume Giuliano Poggioli, 69 anni, pescatore da una vita, da quando ha lasciato il banco di tornitore. Conosce come le sue tasche golene e anse, gli angoli dove ancora ci sono prede giganti come i siluri. E’ la sua una famiglia di fedelissimi del Po. Andrea, il figlio, ha seguito le sue orme tra ami e canne da pesca. Sulla stessa scia il nipote Ludovico. "E’ sceso, è sceso molto. Ma non siamo ancora ai livelli della grande siccità del 2022. Certo l’orizzonte non è roseo, non sono previsti cambiamenti in questo clima torrido. Basterebbe comunque poco, un temporale al nord e il fiume si risveglia".

Ha gli occhi ai grafici, alle portate, ai picchi Gianluca Zanichelli, direttore di Aipo. "In dieci giorni lo scenario è mutato in modo radicale", spiega. E scorre le tabelle. "Una decina di giorni fa – sottolinea – la portata era di mille metri cubi di acqua al secondo. Adesso siamo scesi a 680 metri cubi al secondo. Un bel salto, ma non siamo comunque a livelli d’allarme. Siamo ancora lontani dalle soglie che abbiamo registrato alcuni anni fa".

Nel 2022 appunto, ma anche più indietro. Nel 2001, 2003 e 2005. "Stiamo seguendo la situazione, il suo evolversi – sottolinea –. Adesso dovrebbe calare ancora ma in modo più lento". Certo, il futuro non promette nula di buono. Non è annunciato un calo delle temperature. E siamo ancora in giugno, mese che sta proponendo scenari da estate inoltrata lungo quelle rive. Anche Arpae controlla il fiume, traccia l’andamento giorno per giorno, ora per ora. Hanno una barca-drone, viene teleguidata. Tiene il polso del Po. Elisa Comune, responsabile del Servizio idrografia e idrologia regionale e distretto Po, segue il quadro, le secche che affiorano.

m. b.