ANNA QUARZI
Cronaca

Il premio ’Melvin Jones’ a Galavotti

Il Lions Club Ferrara Diamanti consegnerà oggi, durante la serata di chiusura dell’anno lionistico al Country Club di Fossadalbero, il...

Il Lions Club Ferrara Diamanti consegnerà oggi, durante la serata di chiusura dell’anno lionistico al Country Club di Fossadalbero, il...

Il Lions Club Ferrara Diamanti consegnerà oggi, durante la serata di chiusura dell’anno lionistico al Country Club di Fossadalbero, il...

Il Lions Club Ferrara Diamanti consegnerà oggi, durante la serata di chiusura dell’anno lionistico al Country Club di Fossadalbero, il più alto riconoscimento, intitolato al fondatore del Lions Clubs International, Melvin Jones, a Fabrizio Galavotti, presidente della cooperativa Cab Terra di Ravenna, la più antica d’Italia. Il Melvin Jones è un’onorificenza internazionale creata nel 1973 e consegnata a persone che si sono distinte nel servizio umanitario per la comunità, nelle loro professioni e che si sono messe a disposizione di coloro che avevano bisogno.

Per il club Diamanti Fabrizio Galavotti, che durante l’alluvione del maggio 2023 non ha esitato ad allagare i suoi i campi per salvare il centro storico di Ravenna, è meritevole del riconoscimento in linea con la filosofia e lo spirito del Lions Clubs International. Duecento ettari della sua e di altre cooperative sono stati sommersi dall’acqua per evitare di allagare Ravenna. E’stato definito dalla stampa e dalla TV “l’eroe di Ravenna” ma Galavotti rifiuta l’etichetta di eroe e afferma “ho solo fatto quel che era giusto in quel momento”. Un gesto che “rifarei anche domani, perché noi siamo parte di questo territorio e quel gesto è servito a salvarne una parte”.

Era il 19 maggio e nel ravennate sconvolto dall’alluvione si contavano già vittime, migliaia di sfollati e ingenti danni, mentre l’acqua continuava a salire, minacciando la città di Ravenna e il suo inestimabile Patrimonio, riconosciuto dall’Unesco. Il sacrificio di un gruppo di agricoltori ha però consentito di mitigare gli effetti dell’ondata di piena. Fabrizio Galavotti ha acconsentito infatti a un’operazione chiamata "rottura controllata". "Lo abbiamo fatto – racconta – perché le persone, i monumenti, le case vengono prima dei campi. Ma evitate di definirci eroi. E’stato solo un gesto di responsabilità che ci appartiene. Abbiamo 140 anni di storia su questo territorio e non potevamo tirarci indietro".