Il professionista reggiano ancora iscritto all’Ordine

Non risulterebbero ad oggi procedimenti aperti per la sospensione, mentre lascerà Villa Verde

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Il dottor Alberto Dallari (foto) può ancora esercitare la professione. Da quanto si apprende, ad oggi il medico reggiano indagato per la morte del paziente centese, risulta ancora pienamente iscritto all’Ordine dei medici della provincia di Reggio Emilia. Questo può voler dire due cose. La prima è che lo stesso professionista sia vaccinato, nonostante si sia dichiarato contrario a questo tipo di vaccini. La seconda è che invece, nelle more della complessa burocrazia legale, il procedimento per la sua sospensione sia ancora in corso.

Per arrivare a quel punto, infatti, bisogna spesso aspettare molti mesi dalla prima richiesta di messa in regola da parte del dipartimento di salute pubblica dell’Ausl competente.

Una volta che l’Ordine comunica all’Ausl l’elenco dei medici, compare immediatamente la vaccinazione. A quel punto, se il camice bianco risulta non essere coperto, l’Ausl invia un primo invito a vaccinarsi con una proposta di appuntamento. Se non riceve risposta allora inizia la procedura per la sospensione, ma ci sono tempi tecnici.

In ogni caso tutta questa procedura potrebbe essere affiancata anche dall’indagine in corso, dato che la Procura di Ferrara dovrà a giorni comunicare l’iscrizione nel registro degli indagati di Alberto Dallari all’Ordine competente. A quel punto l’organo potrà decidere se sospenderlo direttamente o se, probabilmente, aspettare l’esito del procedimento penale prima di applicare la sanzione deontologica.

L’Ordine in questi casi preferisce la linea della cautela, dato che non è certo che sia stabilita una colpa del medico. E in quel caso, se fosse stato sospeso a prescindere, si aprirebbe un contenzioso tra il professionista e l’ordine professionale.

Per ora quindi Dallari sta continuando a esercitare la propria professione, anche se a breve dovrà lasciare il suo ambulatorio a Villa Verde, nel Reggiano. La struttura privata, infatti, di comune accordo con il neurologo, ha deciso di interrompere la sua collaborazione, salvaguardando soltanto la conclusione delle visite con i pazienti che erano già stati presi in carico da Dallari nei mesi scorsi.