
Edoardo Soverini, da aprile nuovo provveditore
I suoi genitori erano insegnanti. E lui nel mondo della scuola in un certo senso è nato. Ha ricoperto cattedre in istituti simbolo, come il liceo scientifico Augusto Righi, a Bologna, e il liceo ginnasio Galvani, sempre a Bologna. E’ stato preside. Da aprile Edoardo Soverini è dirigente scolastico provinciale. Una volta si sarebbe detto provveditore, al vertice di un mondo che dalle materne alle superiori conta oltre 38mila alunni.
Come ha trovato la nostra scuola, è in salute?
"Dal mio insediamento ho cominciato a visitare le sedi del territorio, sono stato agli eventi che le stesse scuole organizzano. Ho trovato una realtà dinamica, vivace, una realtà dove si misura una bella collaborazione tra tutti gli attori del mondo della scuola"
Ultimo giorno, suona la campanella, cominciano le vacanze
"Auguro ai nostri ragazzi di ritemprarsi certo ma anche di fare tesoro di questi mesi di vacanza, di approfondire quanto è stato loro insegnato, di coltivare la passione per lo studio. Il mio invito è quello di usare questo periodo per arricchire la loro cultura, un’occasione per far crescere il seme degli insegnamenti che sono stati dati loro durante le lezioni. Insomma, per usare una metafora, non attaccate la scuola al chiodo"
Un modo anche per fare un bilancio di quanto hanno appreso
"Sì, per guardare alla realtà che li circonda grazie ai nuovi elementi in loro possesso, come nuovi occhiali per osservare l’universo che li circonda, la vita. Questo è il senso dell’insegnamento"
La scuola cambia, l’estate ancora tra i banchi
"Sì. Scuole aperte d’estate, il progetto del ministero dell’Istruzione che prevede attività formative e ricreative nelle scuole nel periodo estivo, è cruciale. Quando ero preside, nelle mie scuole, ho fatto il possibile per promuovere attività anche d’estate. La scuola diventa luogo di crescita, punto di riferimento"
Anche quest’anno un calo negli iscritti, da 7.908 a 7.720 (elementari, medie e superiori). La denatalità picchia
"L’inverno demografico in questa regione è un inverno mite. Il calo delle iscrizioni è contenuto e comunque bilanciato dalla grande attrattività che ha ancora l’Emilia Romagna dove si registra l’arrivo di nuove famiglie, di nuovi studenti grazie ai fenomeni migratori".