"Il sogno europeo di Roman? Adesso è bloccato dalla burocrazia"

La storia del 16enne ucraino Kovalenko, tesserato con la Vis 2008 e a Ferrara dall’anno scorso "Per farlo andare agli Europei con la sua nazionale bisogna ottenere la tutela legale dal tribunale dei minori"

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di Mauro Paterlini

FERRARA

Un sogno chiamato campionati europei di basket. Che per un adulto spesso possono essere il coronamento di una carriera professionistica, ma che per un ragazzino assumono forse una valenza ancora più grande. E’ il sogno di Roman Kovalenko, 16enne ucraino tesserato a Ferrara con la Vis 2008, società che lo ospita nella sua foresteria dal luglio del 2021, ben prima che dalle sue parti (Roman è proprio di Kharkiv, città nell’epicentro del conflitto con la Russia di Putin) scoppiasse la guerra.

Un obiettivo, dicevamo, che si scontra ora con la burocrazia, che ad oggi gli impedisce di rispondere alla chiamata della sua nazionale in vista degli Europei under 16 in programma a Sofia, in Bulgaria. Kovalenko, che durante l’anno gioca nella Vis under 16 allenata da Edoardo Franchella, è un ragazzo perfettamente integrato nella realtà vissina e scalpita per raggiungere i suoi connazionali alla vernice continentale, ma fino a quando non otterrà la tutela legale dal tribunale per i minori, non potrà partire. Il caso è segnalato dall’avvocato Massimo Cipolla, che assiste il giovane e la società ferrarese. Il legale, dopo aver ricevuto la manifestazione di interesse da parte della federazione ucraina per una partecipazione di Roman all’evento, si è attivato da tempo con servizi sociali e tribunale per l’apertura della tutela e per consentire che il giovane ucraino potesse seguire il proprio percorso sportivo e educativo, programmato con la famiglia in Ucraina.

Il ragazzo è arrivato a Ferrara il 20 luglio 2021, con regolare autorizzazione dei genitori. Oggi è pendente davanti al tribunale per i Minorenni di Bologna la richiesta di nomina del tutore ed "è diventato ancora più urgente avere un provvedimento decisorio", spiega il legale.

Il tempo stringe e sarebbe un peccato privare per colpa della burocrazia un giovane di una vetrina così importante.

"Roman è un ragazzo interessante e con un buon tiro – spiega il suo allenatore alla Vis Edoardo Franchella – che ha dovuto inizialmente fronteggiare problemi di ambientamento e di lingua. E poi lo scoppio del conflitto non lo ha aiutato nella serenità, perchè ogni notte chiamava la famiglia e sentiva racconti tremendi su ciò che stava accadendo. La chiamata all’Europeo non mi sorprende, già da prima era un prospetto nel giro della nazionale".

Attende una risposta anche il presidente della Vis 2008, Filippo Bertelli: "Saremmo felicissimi – spiega Bertelli – di lasciarlo partire per il campionato europeo perché questo è il giusto coronamento del lavoro che la società porta avanti con i ragazzi", ma, specifica "fino al momento in cui il Tribunale per i Minorenni non ci darà la decisione sulla tutela non possiamo fare nulla". L’appello di legale e società, dunque, è che la situazione possa quanto prima sbloccarsi.