Massimo Lopez e Tullio Solenghi tornano a Ferrara con ‘Dove eravamo rimasti’. Lo spettacolo sul palco del Comunale dal 10 al 12 novembre (venerdì e sabato alle 20,30, domenica alle 16). E’ scritto dai due artisti con la collaborazione di Giorgio Cappozzo e la presenza della Jazz company del Maestro Gabriele Comeglio. Sabato, alle 18 in teatro, incontreranno il pubblico che potrà conoscere più da vicino questi due artisti che hanno segnato la storia della comicità e del teatro italiani.
Lopez, con Solenghi è spesso a Ferrara, che rapporto c’è con la città?
"La amiamo, ci siamo affezionati. Eravamo spesso al Teatro Nuovo, poi ci hanno proposto il Comunale per la prima volta e abbiamo colto l’opportunità di essere anche in quest’altro bellissimo luogo, per questa prima nazionale. Siamo contenti di iniziare da lì. Di Ferrara amo particolarmente che si giri in bici, una città a misura d’uomo"
Lo spettacolo ‘Dove eravamo rimasti’?
"Al nostro spettacolo precedente fatto di arte varia, dalla musica, agli sketch, l’interazione col pubblico. Ci sarà questo tipo di schema con contenuti nuovi, continuando con il genere varietà perché abbiamo sperimentato che in questo marchio di fabbrica ci riconosciamo molto, è andato molto bene in questi anni e non vediamo l’ora di iniziare questa tournée per tornare dal nostro pubblico che consideriamo un po’ come se fossero nostri parenti"
Qualche anteprima?
"Si passa da un argomento o una situazione all’altra, sketch, imitazioni, una descrizione di quadri fatta da me nei panni di Vittorio Sgarbi. Farlo nella sua città è particolare e spero che lui ci sia"
Qual è il segreto dell’unione con Solenghi?
"È storia. E’ un rapporto nato da tanti anni, è come se avessimo firmato un contratto di parentela, uniti dall’amicizia e questo ha favorito anche la magia che si è creata facendo questo lavoro. In questo spettacolo ci sarà un omaggio a Anna Marchesini"
Qual è il segreto di tanti anni di successo?
"Se c’è un segreto è sicuramente la passione per quello che facciamo e la voglia di crescere continuamente che ho anche oggi"
Cinema, Tv, teatro. A quale più affezionato?
"A tutti ma il teatro è quello più importante perché c’è il confronto diretto con la gente. A teatro la gente non finge di applaudire"
Il mondo dello spettacolo, cosa dà e cosa toglie?
"Mi ha tolto un po’ di privacy ma anche la timidezza. E’ una terapia, riuscire a far sorridere e trasmettere qualcosa che nasca dal cuore, è un vanto. E ai ferraresi che verranno a vederci dico di rilassarsi. Oggi serve tanto trovare un momento di spensieratezza".
Laura Guerra