Il telescopio Hellos vede il lampo blu

Lo strumento degli astrofili centesi è stato in grado di registrare il fenomeno della costellazione della freccia

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Scoccato dalla Costellazione della Freccia, lontana 1.9 miliardi di anni luce, il lampo gamma definito ‘del secolo’ è stata anche la sorpresa dell’Associazione Astrofili di Cento che, con lo strumento artigianale ‘Helios’, radiotelescopio che funziona a bassa frequenza fino alle onde medie, ideato da loro, sono tra i pochi al mondo ad aver registrato in modo decisamente netto, i dati di questo storico evento, entrando in uno studio internazionale.

"Di recente è stato registrato un importante lampo gamma proveniente dallo spazio. Il cosiddetto Gamma Ray Burst – dice Thomas Mazzi – è stata una grandissima sorpresa ma anche una enorme soddisfazione trovare nei grafici di Helios, questo segno così netto. Il lampo gamma, infatti, ha avuto origine fuori dalla nostra galassia a circa 2 miliardi di anni luce in direzione del Sagittario, con energia rilasciata stimata di 10.000 volte l’intera energia rilasciata dal Sole in tutta la sua vita". Ma cosa potrebbe aver originato cosi tanta energia? "Gli scienziati sostengono che sia stato il vagito di un buco nero formatosi 2 miliardi di anni fa ma che a causa dell’enorme distanza sia arrivato a noi solo ora – prosegue - Una enorme quantità di massa collassata sotto il proprio peso che il nostro Helios ha sentito e messo su carta. L’evento è stato registrato dai principali telescopi mondiali e anche da Helios, strumento che abbiamo ideato di recente e alloggiato nel giardino dell’osservatorio astronomico. I dati raccolti che abbiamo raccolto sono risultati molto interessanti e quindi sono stati condivisi con l’Australian Antartic Division e serviranno a supporto ai dati rilevati dai loro strumenti". Gli Astrofili Centesi sono così entrati in questo studio internazionale di alta importanza. "Nel diagramma di Helios si vedono molto bene i picchi del rilascio di energia – prosegue - Appena saputo del lampo gamma ho contattato l’Australian Division. Invece di avere un grafico lieve, avevo davanti un picco enorme, superiore ai 4 decibel ed esattamente come quello trovato in Australia da strumentazione di alto livello. Il nostro è uno strumento amatoriale, gli abbiamo mostrato i nostri dati che sono stati contenti di vedere e che entreranno in una pubblicazione in collaborazione anche con l’Università di Tasmania e Adelaide. Siamo contenti di aver dato il nostro contributo condividendo i dati che faranno parte dello studio".

Laura Guerra