Il terremoto 11 anni fa "In questo anniversario viviamo un’altra tragedia" Il ricordo delle vittime

Il 20 maggio del 2012 la terra tremò poco dopo le quattro. Bonaccini: "Ma oggi siamo di fronte a una nuova distruzione. L’alluvione che ha colpito la regione è come un altro sisma".

Il terremoto 11 anni fa  "In questo anniversario  viviamo un’altra tragedia"  Il ricordo delle vittime

Il terremoto 11 anni fa "In questo anniversario viviamo un’altra tragedia" Il ricordo delle vittime

di Cristina Rufini

"L’undicesimo anno dal sisma in Emilia- Romagna cade nel momento in cui siamo alle prese con un nuovo terremoto: l’alluvione che in questi giorni ha colpito il nostro territorio può davvero essere definita tale per la devastazione che ha prodotto". Sono le parole con cui ieri il governatore dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini ha affiancato l’undicesimo anniversario del terremoto che proprio tra il 20 e il 29 maggio seminò distruzione e morti in vaste aree della regione, con quanto sta accadendo in questi giorni, in altri territori della ’sua’ Emilia Romagna. Non poteva esserci modo peggiore per ricordare la grande tragedia del terremoto, la cui eco non si è del tutto spenta, considerando che la ricostruzione non è ancora terminata: dover commemorare le vittime di allora, piangendo nuove vite spezzate. Questa volta non dallo scuotimento del suolo, ma dalla furia inarrestabile dell’acqua.

Erano le 4.03.52 del 20 maggio 2012 quando la terra iniziò a tremare: un sisma della durata di 136 secondi con magnitudo 5.9, preceduto qualche ora prima (alle 1,13 e alle 1,42) da due scosse di magnitudo 4.3 e 2.2, con epicentro a Finale Emilia. Terremoto che ebbe proprio nell’ Emilia-Romagna una delle regioni più colpite. Compresa la provincia di Ferrara. Diventerà poi la strage dei capannoni, perché la maggior parte delle vittime furono registrate mentre stavano lavorando nei turni di notte. Altre scosse ci furono successivamente con magnitudo 5.0 e di 5.1 (Bondeno), 4.4 (Bondeno e Finale Emilia), di 4.3 e 4.1 ( Vigarano Mainarda e Finale Emilia).

Le vittime. Quattro le persone morte quel 20 maggio perché rimaste sotto le macerie: Tarik Naouch, 29 anni, turnista alla fabbrica Ursa; Leonardo Ansaloni, 51 anni, e Nicola Cavicchi 35 anni, entrambi al lavoro alle Ceramiche Sant’Agostino e Nevina Balboni, 103 anni, morto dopo essere stata colpita dai calcinacci nella sua casa di Sant’Agostino. Vittima indiretta Anna Abeti, 86 anni, colpita da un icust a Sant’Agostino, per la paura. Neanche nove giorni dopo altre scosse tra San Carlo, Mirabello, Sant’Agostino, Bondeno e Cento.

Ricostruzione. Molti degli edifici pubblici e religiosi danneggiati non sono stati ancora sistemati. Anzi. A Cento manca praticamente tutta la parte pubblica: teatro, pinacoteca (in corso) e palazzo del Comune. A Bondeno, fa sapere il sindaco, il ponte della Rana, l’opera di ricostruzione più significativa per il traffico cittadino, è in fase di conclusione. Il cimitero monumentale è attualmente in corso. Villa Borselli è ai blocchi di partenza visto che la ditta è stata ufficialmente incaricata. Infine, partirà quest’anno il restauro della Rocca Possente di Stellata. Mentre il 92% della ricostruzione dei privati è terminata, oppure vede assegnata la pratica in attesa di sal. A Poggio Renatico è in fase di realizzazione la costruzione del nuovo campanile, che proprio oggi ospiterà una visita guidata per mostrare lo stato dell’arte.