
Immigrazione e sviluppo. Edilizia, agricoltura e commercio. Sempre più lavoratori stranieri
Mentre in città infuria la polemica sulla possibilità che l’ex aeroporto militare estense possa ospitare in futuro un centro di permanenza e rimpatri (Cpr), il Carlino ha svolto una ricognizione sul contributo che i lavoratori stranieri offrono al nostro territorio lavorando nelle imprese. Il primo dato che emerge, secondo l’analisi elaborata dal Centro studi di Confartigianato sulla base dei numeri di Inps (aggiornati al 2021), vede Ferrara come la cinquantesima provincia in Italia per numero di lavoratori stranieri, pari a 19.967 cittadini di cui 16.917 lavoratori dipendenti (l’84,7%), 2.726 lavoratori autonomi (il 13,7%) e i restanti 324 parasubordinati (1,6%). Nello specifico, il 52,2% dei dipendenti stranieri è impiegato nel settore privato non agricolo, pari a 8.832 lavoratori, il 25,2% è impiegato in agricoltura e il 22,6% è lavoratore domestico. Dei 2.726 lavoratori autonomi stranieri iscritti all’Inps poco meno della metà (1.294 nel 2021, pari al 47,5%) sono artigiani. I restanti sono lavoratori agricoli autonomi iscritti all’Inps (coltivatori diretti o imprenditori agricoli professionali) e imprenditori commerciali, titolari di un’impresa nel settore del commercio, terziario e turismo iscritti alla Gestione Commercianti dell’Inps (complessivamente 1.432 nel 2021, pari al restante 52,5%).
Nel lungo periodo (2012-2021) si osserva una crescita del 2,1% pari a 403 lavoratori stranieri in più in provincia di Ferrara, che rimane tuttavia inferiore di 754 unità rispetto al valore pre pandemia del 2019 (-3,6%). Il 18,9% dei lavoratori stranieri ha meno di 30 anni, il 24,3% ha 30-39 anni, il 27,4% ha 40-49 anni e il 29,4% ha 50 anni o più. Nel lungo periodo (2012-2021) si osserva un calo del numero di giovani lavoratori stranieri under 30 (-26,2%) e risulta in calo anche la totalità dei lavoratori con meno di 50 anni (-11%), mentre risultano in costante crescita i lavoratori stranieri con 50 anni o più (+57,6%). I lavoratori stranieri sono equamente distribuiti per genere tra donne (il 50,1%), in calo del 10,1% nel lungo periodo 2012-2021, e uomini (il 49,9%), in crescita del 18,1% nel periodo considerato. Il 71,3% dei lavoratori stranieri proviene da paesi esteri extracomunitari, in crescita del 21,4% dal 2012 al 2021, mentre il restante 28,7% di stranieri provenienti da paesi Ue sono in calo del 26,8%. Al 2021 il maggior numero di lavoratori stranieri proviene da Romania (21,7% del totale), Ucraina (11,7%), Marocco (9%), Albania (7,7%), Moldavia (7,3%) e Pakistan (7,2%).
Tra i principali paesi di provenienza nel periodo 2012-2021 sono quasi raddoppiati i lavoratori provenienti da Senegal, Bangladesh e Nigeria, mentre calano maggiormente da Moldavia (-7,6%), Romania (-14,1%) e Polonia (-64,8%). Dai dati Unioncamere emerge che le imprese gestite da stranieri registrate sul territorio al 31 dicembre 2022 sono 3.372. Un numero che corrisponde al 10,3% delle imprese totali in provincia, quota inferiore al 13,4% dell’Emilia-Romagna e valore più basso tra le province emiliano-romagnole. L’artigianato, con 1.415 imprese straniere, rappresenta il 42% delle oltre tremila imprese totali gestite da stranieri, con un’incidenza doppia rispetto a quella osservabile per il totale artigianato in provincia (25%). Rappresentano inoltre il 17,3% del totale artigianato della provincia. Oltre metà delle imprese artigiane straniere si concentra nel campo delle costruzioni (il 62,6%).