Immobilizzato con il taser, patteggia la pena

Convalidato l’arresto dell’uomo che si era scagliato contro gli agenti. Il consigliere Carità: "Strumento utile"

Ha patteggiato la pena il nigeriano bloccato con il taser (la pistola a impulsi elettrici in dotazione alle forze dell’ordine) dopo aver aggredito un agente in stazione. L’uomo, difeso dall’avvocato Michele Ciaccia, è comparso ieri mattina in tribunale per l’udienza di convalida. Il giudice ha convalidato l’arresto e ha celebrato il processo per direttissima, che si è concluso con il patteggiamento di cinque mesi di reclusione (pena sospesa e liberazione immediata). Lo straniero, lo ricordiamo, si era reso protagonista di un parapiglia scoppiato sabato sera in stazione. Stava tornando a Codigoro dopo essere stato a un matrimonio, quando ha avuto una discussione con un collega di lavoro. Per calmare gli animi è intervenuto il capotreno, che ha allertato la polizia. All’arrivo degli agenti, il nigeriano ha iniziato a innervosirsi, dicendo che non aveva intenzione di mostrare i documenti perché non voleva perdere il treno. A quel punto gli animi si sono scaldati e l’uomo ha aggredito i poliziotti, colpendone uno con una gomitata (quattro giorni di prognosi). L’altro poliziotto è così intervenuto con il taser, immobilizzando e arrestando il soggetto. "Massima solidarietà alle forze dell’ordine e ai controllori sui mezzi di trasporto – commenta il consigliere comunale di Ferrara Cambia Francesco Carità –. La polizia di Stato è stata costretta a utilizzare il Taser che, con buona pace di chi era ed è contrario al suo uso, è uno strumento utilissimo e si è rilevato ancora una volta fondamentale per le nostre forze di polizia e, di conseguenza, per la sicurezza dei cittadini".