Caro Carlino,
ho appreso dalla stampa di un fatto increscioso accaduto, dopo una partita di pallamano giovanile, nell’impianto sportivo di via Boschetto. Volevo innanzitutto far arrivare a tutti il messaggio che, quanto successo, con lo Sport non ha nulla a che fare. Le nostre famiglie possono e debbono continuare a vedere il nostro mondo per quello che è e cioè un luogo sano dove viene insegnato il rispetto ed il fair-play in quanto valori che lo Sport ha nel suo DNA. Le nostre ragazze ed i nostri ragazzi hanno bisogno come il pane di esempi positivi a cui ispirarsi perciò chiedo a tutti coloro che hanno incarichi tecnici o dirigenziali di sentirsi addosso la responsabilità di dover veicolare i valori dello sport nel migliore dei modi, onorando la maglia e la divisa delle società in cui operano, coltivando e praticando il rispetto reciproco. Per questo motivo auspico che venga fatta piena luce sul fatto, anche in termini di responsabilità oggettive, affinché la Federazione di appartenenza possa prendere i provvedimenti più opportuni per l’onorabilità dello Sport in generale ma anche perché tengo a far sapere che, per noi, trasparenza e giustizia, altro valore che chi fa sport accetta ed esige dagli altri e da se stesso, sono temi imprescindibili per chi vuole operare in questo settore educativo e valoriale della società.
Ruggero Tosi (Coni Ferrara)
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"SVILUPPO ENERGETICO,
DISSENTO DA CALDERONI"
Caro Carlino,
in riferimento all’articolo “Lo sviluppo del territorio”, dispiace che il presidente della CIA si schieri a fare da sponsor a una industria che vuole insediarsi in un territorio fortunatamente ancora poco inquinato e con una produzione agricola importante. Sono preoccupato che si incentivi a togliere dalle produzioni di prodotti alimentari per creare aziende che hanno solamente lo scopo del profitto. Da piccolo produttore agricolo e da cittadino consumatore preferisco di gran lunga i prodotti italiani, soggetti a controlli dalla filiera della produzione a quella del mercato. Mi auguro che il Comune di Ferrara continui a opporsi ad una costruzione di una industria che toglierebbe migliaia di ettari al mercato alimentare e creerebbe per i paesi limitrofi un esponenziale traffico dovuto ai mezzi per alimentare il ciclo di produzione che dovrebbe completarsi con residui di produzione industriale e liquami di animali. A Calderoni consiglierei di fare il suo lavoro al servizio degli agricoltori e non da sponsor all’industria.
Costantino