
Ferrara, 11 agosto 2023 – Da una parte un ‘risarcimento’ da diecimila euro, dall’altra una sospensione per qualche giorno dal lavoro e la rinuncia allo stipendio del periodo intercorso tra il licenziamento e l’accordo in tribunale. Si chiude così la vicenda giudiziaria scaturita dal provvedimento disciplinare (con successivo reintegro) a carico della dipendente comunale accusata di assenteismo per essere stata vista al mercato durante l’orario di lavoro. Nelle scorse settimane, il caso era approdato a una conciliazione davanti al giudice civile.
I contorni dell’accordo erano però rimasti coperti da un vincolo di riservatezza. Tuttavia, qualche dettaglio è trapelato dagli atti pubblicati dall’amministrazione. Una determina dirigenziale dispone infatti di impegnare diecimila euro in favore del difensore dell’impiegata, in ottemperanza a uno dei punti previsti dal verbale di conciliazione, secondo il quale "il Comune di Ferrara si accolla un concorso nelle spese di assistenza legale sostenute della signora e offre la somma omnicomprensiva di diecimila euro". Dall’altra parte – stando a quanto appreso da fonti del Carlino – la dipendente pubblica è stata reintegrata allo stesso livello contrattuale, ma ha rinunciato allo stipendio del periodo di interruzione (poco più di un anno) e accettato la modifica della sede di lavoro. A suo carico è stata infine disposta la sospensione dal servizio per alcuni giorni, una sanzione disciplinare meno pesante del licenziamento in tronco.
Il caso. La notizia del licenziamento di una storica impiegata del Comune era trapelata all’inizio di aprile dell’anno scorso. A seguito di alcune segnalazioni erano scattati gli accertamenti della polizia locale nei confronti di presunti ritardi nel rientro al lavoro da parte della funzionaria. Secondo quanto riportato nel provvedimento di licenziamento immediato (senza necessità di preavviso), l’impiegata si sarebbe fermata a fare acquisti o comunque a guardare merce ai banchi del mercato settimanale. E, sempre secondo le contestazioni che le erano state mosse dal Comune, non si sarebbe trattato di un episodio isolato. Alla richiesta di chiarimenti da parte dell’amministrazione, la dipendente aveva spiegato di essere uscita per una commissione di lavoro e di essere passata tra i banchi del mercato che si trovavano sulla via del ritorno in municipio.
La donna ha sempre sostenuto che si trattasse di un provvedimento ingiusto dopo trent’anni di servizio, decidendo così di impugnare l’atto davanti al giudice del lavoro con istanza di immediato reintegro. Dall’altra parte, il Comune aveva chiesto un provvedimento ‘importante’ nei suoi confronti. A giugno, al termine di oltre un anno di braccio di ferro giudiziario, l’accordo raggiunto davanti al giudice Alessandra De Curtis ha chiuso definitivamente la vicenda.