Imprenditore di Cento (Ferrara) installerà le sedute per lo stadio Re Baldovino in Belgio: "Metterò in poltrona 50mila tifosi"

La nostra azienda realizza le seggioline dell’ex Heysel: "Dobbiamo finire il 30 aprile, si gioca la coppa del Belgio"

Valerio Milani, 61 anni, con un suo dipendente nello stadio Baldovino

Valerio Milani, 61 anni, con un suo dipendente nello stadio Baldovino

Ferrara, 2 febbraio 2023 – Una missione quasi impossibile attende Valerio Milani, 61 anni. Dovrà mettere seduti migliaia di tifosi in uno degli stadi simbolo della storia del calcio.

Il 13 febbraio partiranno al Re Baldovino a Bruxelles – così si chiama adesso l’Heysel, impianto dove per la finale di Coppa dei Campioni tra Juve e Liverpool, il 29 maggio 1985, morirono 39 persone, 600 feriti – i lavori per smontare e rimontare 50mila poltroncine.

Una lotta contro il tempo per l’imprenditore di Cento che da 30 anni progetta e installa in tutto il mondo seggiolini per sport e spettacolo, dai campi di calcio alle luci della ribalta, dallo stadio Maradona a Napoli (il glorioso San Paolo) al nostro Mazza.

Le seggioline dovranno essere pronte ad accogliere i tifosi il 30 aprile quando si giocherà la finale della Coppa del Re, chiamata anche coppa del Belgio. "Ce la faremo", scandisce con sicurezza le parole Milani, titolare di un’impresa iscritta a Cna, che ancora ricorda quando con un drappello di dipendenti – olio di gomito e grinta da vendere – smontarono 75mila posti a San Siro. L’esultanza di un gol.

"Fu un lavoro immane, vedere l’impianto faceva paura. Ci siamo rimboccati le maniche e siamo partiti". Queste ed altre missioni compiute ha raccontato l’altra sera a ’I soliti ignoti’, davanti alle telecamere ed al sorriso di Amadeus.

"Mi hanno chiesto di spiegare il mio lavoro, l’ho fatto. Erano entusiasti, è stata una bella esperienza passare dall’altra parte dello schermo, da spettatore diventare per una manciata di minuti un po’ protagonista". L’avventura comincia quando incontra – sono le coincidenze della vita – un imprenditore francese che negli anni Settanta si era inventato una seggiola un po’ particolare, era costruita senza spalliera. Faceva stare comodi anche gli spettatori del circo di Moira Orfei. Milani invece con altri due amici faceva i carrozzoni assemblando i pezzi dei telai. La scintilla scocca tra clown e giochi di prestigio.

E’ del 1986 il suo dribbling più smarcante che segna l’esordio tra pali e prati verdi, curve nord e bandiere al vento. San Benedetto, Pescara, Italia 90, l’incoronazione di un mondo che urla "gol" balzando in piedi da una poltroncina. Ora pochi giorni, progetti e studi lo separano dallo stadio Re Baldovino dove con i suoi dipendenti ha già fatto sopralluoghi, preso le misure. "Faremo seggiolini di tre colori, grigio, rosso e bianco". Ma sarà il tricolore – il made in Italy – a sventolare grazie a Milani su quello stadio ancora impresso nella memoria per una delle pagine più tragiche del calcio.