"Imprenditori, Stato e la scommessa di creare occupazione"

Caro Carlino,

la vera scommessa è creare occupazione nel nostro territorio. Il lavoro lo creano gli imprenditori con il loro coraggio, con il rischio di impresa, con l’ambizione e la vision, con l’innovazione, la ricerca e lo sviluppo, con la fantasia, con la determinazione. Il lavoro e lo sviluppo si creano tagliando le tasse ad imprese e famiglie. Solo così possono ripartire gli investimenti e i consumi, le aziende producono maggiormente e si creano nuovi posti di lavoro. Questa è la ricetta del pensiero liberale e liberista, ma è l’unica che può garantire sviluppo, progresso, prosperità, lavoro. Non è auspicabile, né giusto uno Stato-Leviatano e dirigista. Lo Stato si deve limitare a una funzione di garante del funzionamento del libero mercato, deve fornire una cornice giuridica entro la quale gli operatori economici siano liberi di muoversi ed operare. Lo Stato deve svolgere un Welfare, che non si traduca in mero assistenzialismo, ma che sostenga unicamente i soggetti più deboli e svantaggiati. Bisogna mettere in relazione l’Università con il mondo produttivo, favorire lo scambio del sapere e delle conoscenze, incentivare la nascita di start-up. Bisogna inoltre sostenere e potenziare Sipro, l’agenzia per lo sviluppo del territorio, in maniera tale che nuovi capitali e nuove imprese di medio-grandi dimensioni si insedino nel territorio della nostra provincia. Milano negli anni d’oro del boom economico riuscì ad attrarre nel suo territorio più di 3.500 multinazionali. Forse che Ferrara ha minori potenzialità di Milano? No, certamente! È la mentalità che conta, è cambiata la mentalità. Che meraviglia...

Antonio Teutonico

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Caro Carlino,

oltre ai problemi del bancomat (che non serve solo per prelevare) all’ospedale di Cona, dopo la chiusura dell’edicola, mancano i giornali, che dopo il Covid neppure il bar interno mette a disposizione, a differenza di altri bar cittadini (non tutti, per la verità). In altri ospedali esiste un distributore automatico, come per le merendine, di quotidiani e riviste : è così difficile installarne uno anche a Cona? Sempre a causa della chiusura dell’edicola, è diventata un’impresa anche fare una fotocopia. È così difficile trovare una fotocopiatrice a pagamento (di quelle che funzionano con le monete) e metterla a disposizione di chi, a Cona, deve chiedere la grazia a uno dei superstiti esercenti per fotocopiare un certificato, un referto o un documento di identità?

Maria Zucchini