"Imprese, non si trovano le figure adeguate"

Le imprese di Ferrara e Ravenna affrontano sfide globali con competitività e flessibilità, ma la carenza di figure professionali minaccia la crescita. Il tasso di disoccupazione è diminuito, ma si prevede un lieve aumento nei prossimi anni.

"Imprese, non si trovano le figure adeguate"

Le imprese di Ferrara e Ravenna affrontano sfide globali con competitività e flessibilità, ma la carenza di figure professionali minaccia la crescita. Il tasso di disoccupazione è diminuito, ma si prevede un lieve aumento nei prossimi anni.

"Nonostante un contesto mondiale in decelerazione – evidenzia il vice presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna, Paolo Govoni (foto) – la rinnovata competitività e la storica flessibilità hanno permesso a tante nostre imprese di conseguire risultati positivi e di trovare nuovi spazi di mercato. Tuttavia, esistono elementi critici da monitorare, uno su tutti la difficoltà per le imprese nel trovare figure professionali adeguate. Siamo di fronte a una vera e propria emergenza competenze che rischia di diventare insostenibile per le sfide competitive cui siamo chiamati. Dobbiamo saper guardare in positivo al mondo com’è cambiato, e all’impegno e allo sforzo che esso ci richiede, tante nostre imprese lo hanno già fatto trovando, nella dimensione della crescita sostenibile, la forza e l’abilità di sintonizzarsi su nuove frequenze per intercettare i fabbisogni emergenti del mercato. E hanno dimostrato di saper costruire non solo valore aggiunto nelle filiere tradizionali, ma anche sviluppare nuove specializzazioni fatte di creatività, tecnologia e rispetto dell’ambiente, senza rinunciare all’innata capacità di creare bellezza e qualità". l tasso di disoccupazione che era pari al 2,5% nel 2007, è salito fino al 14,6% nel 2013, per poi ridiscendere al 6,9% nel 2020. Le misure introdotte a sostegno dell’occupazione e l’ampia fuoriuscita dal mercato del lavoro, ne hanno contenuto l’aumento fino al 2022. Nel 2023 ulteriore lieve riduzione del tasso di disoccupazione dall’8,0% precedente al 5,6%. Questa tendenza si dovrebbe invertire, facendo crescere di qualche decimale l’indicatore nel 2024 (6,0%) e nell’anno successivo (6,5%).