Incendi, indagini aperte C’è l’ombra del piromane

Bondeno, in quarantotto ore raid nelle strutture in stato di abbandono. Distrutti moduli abitativi, attrezzi e una barca. Molti punti ancora oscuri.

Incendi, indagini aperte  C’è l’ombra del piromane

Incendi, indagini aperte C’è l’ombra del piromane

Due incendi senza spiegazione in quarantotto ore in due proprietà private e il paese si interroga. Non si conoscono le cause, indagano i carabinieri e tutto tace sugli sviluppi degli indagini. Ma è certo che sia impossibile che si sia trattato di autocombustione. Partendo dagli aspetti che i due casi hanno in comune non si può non notare come in entrambi si tratti di luoghi che si affacciano sul fiume Panaro, dove lo stato di abbandono è evidente, anche se distano cinque chilometri l’uno dall’altro. In entrambi i luoghi c’erano gatti randagi nei dintorni, anche se non si capisce bene se si tratti di colonie feline censite o di gruppi liberi di gatti che hanno trovato riparo; il terzo elemento comune è la presenza di moduli abitativi, quelli che ormai, ma solo apparentemente, dal terremoto del 2012 ad oggi la gente aveva dimenticato. La domanda resta aperta: dietro a tutto questo c’è la mano volontaria di qualcuno o solo l’errore di chi avrebbe voluto accendere sterpaglie o altro e si è trovato invece con il fuoco che gli è scappato di mano? Alle forze dell’ordine le risposte certe. Ai cittadini solo la constatazione dei fatti, che riporta comunque ad altri episodi simili successi negli anni a Bondeno. Andiamo per ordine. L’incendio di lunedì ha riguardato un’area di cinquecento metri quadrati dove le fiamme però erano partite da punti diversi. Si tratta di un’azienda agricola con un ovile abbandonato, che è stato salvato così come è stato salvato dai Vigili del fuoco anche il modulo abitativo che a quanto pare era abitato da un custode.

Hanno avuto invece la peggio, in quest’area di golena di San Biagio di Bondeno, andando distrutte, una barca in vetroresina e un macchinario agricolo che serve all’azienda per fare rotoballe, oltre ovviamente a bancali di legno di magazzino e sterpaglie. Nell’incendio del giorno successivo è andato in fumo un intero modulo abitativo disabitato e senza allacciamenti elettrici, oltre a molte sterpaglie, mentre i pompieri sono riusciti a salvare gli edifici e anche la colonia felina che si trova nelle vicinanze. Il luogo, che giace in evidente stato di abbandono sebbene all’esterno gli edifici siano di recente ristrutturazione, ha dei proprietari. L’area di cantiere, ferma e dismessa, emerge tra gli sterpi abbandonata e nella notte dell’incendio, quando il modulo abitativo si è accortocciato su stesso per il calore, non è ben chiaro chi ci fosse in quello spazio verde e tra gli immobili nel buio dei campi dopo le due di notte. Tra gli incendi che non hanno mai avuto una risposta negli ultimi anni vanno segnalati quelli che hanno visto coinvolti due bilancioni, uno a San Biagio e uno proprio sulla sponda opposta del Panaro, l’incendio del Canoa Club sul Cavo Napoleonico, l’incendio nella colonia felina nei pressi del cimitero.

Claudia Fortini