Incendio alla Kastamonu, le proteste. "Ci manca l'aria mentre lavoriamo" / VIDEO

L'ordinanza del sindaco è stata ritirata, i dati delle analisi tornano verso la normalità. Ma non per tutti

L'enorme incendio ha impiegato i vigili del fuoco per giorni

L'enorme incendio ha impiegato i vigili del fuoco per giorni

Codigoro (Ferrara), 22 luglio 2018 - Revoca dell’ordinanza precauzionale, rassicurazione sui dati delle analisi e fiducia che nei prossimi giorni "tutto rientrerà nella normalità". Dal comunicato del comune di Codigoro l’emergenza causata dallincendio dell’enorme catasta di legno alla Kastamonu, alta come un palazzo di sette piani e sparsa su un’area di 60.000 metri quadri, sembra rientrata.

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«Le risultanze delle analisi dei campionamenti – continua il comunicato – confermano che la presenza nell’aria di sostanze nocive risulta in quantità minima, non rilevante ai fini della salute pubblica e lo stesso dottor Fersini dell’Ausl conferma che gli stessi dati sono rassicuranti». Sul fronte dell’incendio il comandante provinciale dei vigili del fuoco ha affermato che «il fumo è nettamente diminuito e considerate le risorse umane e strumentali messe in campo per far cessare l’emergenza, a breve tutto rientrerà nella normalità».

La Kastamonu conferma la presenza sul posto di tre grossi mezzi escavatori, otto bulldozer e otto rotoloni più quattro irrigatori mobili su trattore, che fanno confluire ininterrottamente tonnellate di acqua sul deposito». Ed infine «le aziende agricole e di trasformazione possono procedere con le regolari attività di raccolta, stoccaggio e lavorazione dei prodotti derivanti dall’agricoltura». 

"Sono giorni che più di una lavoratrice a Conserve Italia ha problemi alle vie respiratorie, sono costrette a lavorare con una mascherina monouso, ma usano sempre la stessa da giorni". E’ la denuncia di un dipendente dello stabilimento conserviero più grande d’Europa e adiacente alla Falco, dove dall’incendio di due sabati fa, si riversa molto spesso, l’acre e denso fumo che si alzava dalla catasta di 180.000 tonnellate di legno, alta quasi trenta metri. 

"Hanno dovuto interrompere diversi turni di lavoro mandando a casa gli operai – continua –, perché stavano respirando troppo fumo". Alcune di loro sono finite al pronto soccorso dell’ospedale del Delta e venerdì mattina, c’è stata "una nuvola più densa e forte degli altri giorni che ha invaso un settore dove stavano lavorando tante ragazze. Ci sono stati diversi giorni con mal di testa, bruciore alla gola, anche se usiamo mascherine che – specifica – sono comunque presidi antipolvere e null’altro". Poi la confidenza di alcune lavoratrici, disposte a rinunciare alla propria occupazione se £non cambieranno le cose. Dicono che quel fumo non fa nulla – prosegue – ma in alcuni momenti ho visto dei gruppi di lavoratrici costrette ad andare nella stanza con l’aria condizionata per respirare bene".

I problemi maggiori nei quali si registrano difficoltà a respirare si avvertivano la notte o al mattino presto. Una mattina, sempre secondo la testimonianza del dipendente, i datori di lavoro, che stanno come tutti subendo questa emergenza con danni non indifferenti, hanno proposto di andare a casa e loro, pur perdendo la giornata lavorativa sono andate a casa. "C’è una donna che ha l’asma, mai avuto problemi prima dell’incendio e gli scorsi anni – prosegue – ma dopo l’incendio ha avuto una crisi asmatica. Non vediamo l’ora che questo incubo, passato inosservato ovunque tranne che nei quotidiani locali – conclude il dipedente di Conserve Italia – finisca al più presto. Chiediamo solo di lavorare, come abbiamo sempre fatto, senza doverci preoccupare di quello che respiriamo o di andare a casa col mal di testa o con la gola che ci brucia".