
Attimi di paura per un principio d’incendio in un condominio. Il tutto è accaduto ieri mattina poco prima delle 10 in corso Porta Po 49, un palazzo di cinque piani abitato prevalentemente da studenti universitari. Secondo le prime ricostruzioni, le fiamme sono divampate improvvisamente nella zona dei contatori elettrici al piano terra, sotto il vano scala. I residenti hanno dato subito l’allarme quando hanno notato del fumo salire. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con autopompa e un’autogrù. I pompieri hanno prontamente spento le fiamme e delimitato la zona. Alcune persone sono state assistite sul posto dal personale del 118. Per la maggior parte dei residenti si è risolto tutto con un grosso spavento, a eccezione di tre ragazze, che sono state precauzionalmente trasportate in ambulanza all’ospedale di Cona per un lieve intossicamento.
Sono in corso accertamenti sulle cause, anche se pare pressoché certo che si sia trattato di un corto circuito, accertato anche dai tecnici giunti sul posto. Il guasto ha disinnescato tutto l’impianto elettrico del condominio. Il fabbricato non ha subito danni strutturali. Gli unici segni lasciati dal fuoco sono alcune pareti annerite al piano terra. Sul posto anche una pattuglia dei carabinieri per i necessari accertamenti. La viabilità su corso Porta Po è stata temporaneamente bloccata. Le operazioni sono proseguite per alcune ore fino alla completa messa in sicurezza dell’area. I condomini, dopo lo spavento, sono rientrati nei propri appartamenti. Sul marciapiede di corso Porta Po alcuni raccontano quei momenti, come Barbara D’Arcangelo studentessa universitaria, che abita al terzo piano "Non ho avuto problemi con il fumo – spiega –. Stavo studiando quando a un certo punto è mancata la corrente. In un primo momento, chiaramente, non l’avevo associato all’incendio. A quel punto ho aperto la porta e mi sono accorta che saliva del fumo. L’incendio è stato spento in brevissimo tempo. Ora siamo senza corrente, speriamo che venga ripristina quanto prima".
Poco distante i coniugi Palermo con il figlio e il proprio cagnolino, che abitano al secondo piano. "Abbiamo notato il fumo salire e ci siamo preoccupati – dicono –. Fortunatamente non lo abbiamo respirato e ci siamo messi la mascherina per scendere. Avevamo già segnalato in assemblea la necessità di adeguare l’impianto".