Incidente Argenta 16 novembre, morte due ragazze. "Quella strada è maledetta: agite"

La madre di Paola Carrozza e l'attacco alle infortunistiche: "Noi preda degli sciacalli del dolore"

L'incidente di Argenta, sono morte Paola Carrozza e Marialuisa Sibilio

L'incidente di Argenta, sono morte Paola Carrozza e Marialuisa Sibilio

Argenta, 19 novembre 2021 - Il tempo sembra essersi fermato a quell’istante: il momento in cui ha ricevuto la chiamata. Dall’altra parte c’era chi l’avvisava della sua Paola portata via da una "strada maledetta". È bastato un attimo per spezzare i sogni di una ragazza che si era appena affacciata al mondo. È un racconto straziante quello di Linda Milanistja, la madre della 21enne Carrozza, deceduta a seguito del tragico incidente di martedì sera in via Matteotti ad Argenta. Nello stesso scontro ha perso la vita la 20enne Marialuisa Sibilio, mentre la ragazza al volante della Mitsubishi Colt, Elisa Di Bona, lotta tra la vita e la morte all’ospedale di Cona.

Schianto mortale ad Argenta, due indagati

La madre della Carrozza ha un filo di voce quando cerca di raccogliere le idee che affollano da giorni la sua mente: "Non voglio che altri genitori provino il mio dolore – sbotta –. Sono morte troppe persone su quella strada maledetta. È ora di fare qualcosa". In che senso? "Mettere in sicurezza via Matteotti, perché la situazione è sotto gli occhi di tutti: parliamo di un’arteria pericolosa". Lei cosa farebbe? "Installerei dei dossi per rallentare le auto soprattutto nel tratto delle curve. Una serpentina che trascina verso i maledetti platani". E poi? "Servono dei guard-rail, che impediscano alle auto di finire contro gli alberi. Queste sono alcune proposte, ma ci sono tecnici preposti, che sanno come fare. Si può iniziare, intanto, dal comprendere che così non si può andare avanti. Sono pronta a lottare affinché vengano previsti interventi". Si spieghi... "Attraverso il mio legale di fiducia voglio interpellare le istituzioni. Voglio sensibilizzare l’amministrazione affinché si intervenga al più presto. Nessun altro deve provare il mio dolore. La mia storia almeno serva d’esempio. La sicurezza della strada non è purtroppo l’unica cosa che ha stravolto la mia vita". A cosa si riferisce? "Dopo il tragico incidente, è iniziata la ’caccia alla disgrazia’. Infortunistiche di ogni tipo mi hanno contattato perché attratte da un eventuale risarcimento danni. Le proposte che mi sono giunte sono a dir poco vergognose". Può raccontare? "Qualcuno mi ha proposto di pagarmi il funerale e hanno provato ad arrivare a me attraverso il mio ex compagno. Persone senza cuore, che non provano compassione per una madre distrutta. E così che mi sento: una donna finita. Ma devo farmi forza" Non sarà facile... "Sì, ma ho altri quattro figli, che amo e ai quali sono devota. La perdita di Paola, però, mi ha portato via una parte di me" Ha sentito i genitori delle altre ragazze? "È troppo presto in questo momento. Probabilmente più avanti. In questo momento sto ancora pensando alla mia Paola. Era una delle luci della mia vita. Perderla è stata un’indicibile sofferenza, l’ennesima pietra su un cuore spezzato".