Incidenti, più controlli e dispositivi

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Mauro

Sorbi *

Nella provincia estense si riscontra un preoccupante aumento di frontali e uscite di strada autonome. Queste ultime, che quindi non prevedono nell’ambito dell’incidente, una collisione con un altro veicolo, sono aumentate del 36% nell’ultimo anno. Il fenomeno non è imputabile solamente all’utilizzo del cellulare. C’è invece una forma di ’distacco’ mentale di chi è alla guida. E questo è molto preoccupante. Parzialmente, fra l’altro, rappresenta uno degli effetti più nefasti del periodo pandemico. Si riscontra un aumento dell’aggressività degli autisti e più in generale degli utenti della strada. Ma, il nodo più preoccupante, è che manca il controllo. Gli organici della forze dell’ordine sono ridotti all’osso e la sostanziale assenza di pattuglie sulle strade toglie un effetto deterrente molto significativo e che velox o tutor non colmano. Sull’uso del cellulare alla guida va aggiunta un’ulteriore considerazione: le forze dell’ordine non hanno strumenti repressivi efficaci. Bisognerebbe, in questo senso, che il legislatore colmasse questo gap e intervenisse nella direzione di un’inasprimento. La questione della sicurezza stradale è complessa e non si risolve facilmente. Certo è che non si deve risparmiare. Un dato, in questa direzione, è significativo: il 10% degli incidenti dipende dal fatto che i copertoni dei mezzi erano usurati. Per tentare di mettere un freno al fenomeno delle morti sulle strade, sarebbe necessario partire anche da questi aspetti. Intervenendo anche sul lato utente appiedato o in bicicletta. Per ciclisti e pedoni è fondamentale indossare dispositivi catarifrangenti e installare i fanali sui cicli.

* presidente osservatorio sicurezza stradale