"Influenza, il picco entro fine mese" Pronto soccorso ancora affollato

Sono ancora tanti gli accessi nelle strutture sanitarie della provincia per colpa del virus stagionale. Il presidente Fimmg, Claudio Casaroli: "La malattia dura qualche giorno, ma la tosse anche un mese"

"Influenza, il picco entro fine mese"  Pronto soccorso ancora affollato

"Influenza, il picco entro fine mese" Pronto soccorso ancora affollato

di Federico Di Bisceglie

Se l’influenza in sè dura solo qualche giorno la tosse rischia di essere una (pessima) compagna per oltre un mese. E il peggio arriverà a fine mese. La sintomatologia particolarmente pesante è uno dei segni che, quest’anno più di altri, contraddistingue il malanno di stagione. A confermalo è Claudio Casaroli, presidente provinciale della Fimmg (federazione dei medici di base), "Dopo due anni con le mascherine indossate – così il medico di medicina generale – le nostre difese immunitarie si sono in qualche misura indebolite, anche perché il virus ha sviluppato dei ceppi diversi". Questo provoca effetti più evidenti specie per la parte bronchiale. "La fase acuta della malattia – così Casaroli – dura dai tre ai sei giorni al massimo. Ma le ripercussioni sui bronchi, in alcuni casi, sono molto più durature e la tosse può durare anche un mese". Nonostante ci sia già stato un gran numero di persone colpite dal male di stagione, secondo Casaroli il peggio deve ancora venire. "Quest’anno senz’altro c’è stata un’anticipazione dell’esplosione influenzale rispetto agli anni scorsi – così il medico – . Ma, la fase più acuta, si registrerà tra la fine di questo e l’inizio del prossimo mese". Per cui, chi pensava che la ’nuttata’ fosse trascorsa, si metta il cuore in pace. O meglio, provi a "rimettersi la mascherina". Quanto meno nei luoghi affollati. Sì, perché nonostante ci si possa arrovellare nel cercare una strategia per sottrarsi al virus dell’influenza, l’unico strumento utile secondo il sanitario, è la cara vecchia mascherina. "Ormai – prosegue il presidente della Federazione dei medici di base – le persone sono solite indossare i dispositivi di protezione solamente quando vanno negli ospedali o quando sono costrette a frequentare gli ambulatori medici. In realtà, per tentare di sfuggire anche all’influenza di stagione, sarebbe consigliabile indossare la mascherina nei posti in cui si riscontra maggiore afflusso di persone". Ci siamo dimenticati del Covid? "Diciamo che non siamo nella fase di recrudescenza– chiude – anche perché la copertura della campagna vaccinale sta continuando. Così come continuano le somministrazioni delle dosi di vaccino antinfluenzale".

Pronto soccorso. Sul versante ospedaliero, la situazione non è propriamente rosea. In questi ultimi giorni, a ben guardare, nei pronto soccorso dell’Azienda Usl si sono registrati lievi cenni di miglioramento per quanto riguarda gli accessi causati dall’influenza. Ma, sostanzialmente, la situazione resta seria. Lo stesso scenario è più o meno quello che si profila all’hub provinciale, l’ospedale Sant’Anna di Cona.

Il grande picco degli accessi si è registrato nella settimana tra Natale e Capodanno. Tutto il periodo di festività, sostanzialmente, è stato funestato da una forte diffusione del virus influenzale e, di conseguenza, da un grande numero di accessi al pronto soccorso. Negli ultimi tre giorni, per lo meno sul versante dell’azienda sanitaria, si è registrata una lieve flessione, come detto, assimilabile a una percentuale di cinque punti sul totale dei pazienti presi in carico. Il che si traduce, numericamente, in circa un paziente in meno al giorno. Dunque, gli accessi ai pronto soccorso per via dell’influenza, sono ancora molto alti. Purtroppo.