MARIO BOVENZI
Cronaca

Insegnante eroe si butta in acqua: “Stava per annegare. L’ho salvato”

Ragazzo di 33 anni premiato al parco Coletta, ha ricevuto la targa di ’cittadino responsabile’ dall’assessore: “Ho visto quell’uomo nella Darsena, l’ho portato a riva”. Inoltre vince il concorso per fare il prof: era giugno, a settembre 2024 entra di ruolo al Burgatti

Marco Cestaro, 33 anni, insegnante al Bassi Burgatti di Cento, è appena stato premiato come cittadino responsabile

Marco Cestaro, 33 anni, insegnante al Bassi Burgatti di Cento, è appena stato premiato come cittadino responsabile

Ferrara, 30 maggio 2025 – Ha appena finito di parlare, la targa tra le mani, sta per scendere dal palco. Poi fa una pausa, ci ripensa. “Vorrei aggiungere, se posso, due parole. Quello che più mi ha colpito, la reazione delle gente. Mi chiedevano perché l’avevo fatto, perché mi ero buttato in acqua per un estraneo. Mi hanno detto che al mio posto non si sarebbero buttati, che non avrebbero rischiato”. La sua speranza, una ritrovata umanità.

Marco Cestaro, 33 anni, insegnante al Bassi Burgatti di Cento, è appena stato premiato. Ha ricevuto il riconoscimento di ’Cittadino responsabile 2025’ dalle mani dell’assessore alla sicurezza Cristina Coletti. Lo scenario è il parco Coletta, un luogo dove si intrecciano simboli. E’ dedicato a Marco Coletta, 22 anni, studente di Giurisprudenza, morto a pochi chilometri da casa, in via Raffanello a Baura. L’auto inghiottita nel canale, non c’era il guardrail. Era il 2005, nove settembre. Ma quel parco racconta anche un’altra storia. E’ il giardino del grattacielo, lì è stato scritto il riscatto di una città dai lunghi artigli della criminalità, in quello spazio le sue radici. Adesso ci sono le giostrine, un bar, i tavolini. Le transenne con i cartelloni, si legge festa della Legalità.

A fianco il palco. Hanno appena finito di parlare il prefetto Massimo Marchesiello, il presidente della Provincia Daniele Garuti, il vicesindaco di Voghiera Isabella Masina. Marco Cestaro, nelle seggiole con i suoi amici, viene invitato a ritirare il premio. A raccontare quello che è successo. Un’altra data, 28 giugno 2024, è da poco passata la mezzanotte. Un uomo in bici precipita nel fiume. “Ero con i miei amici, una serata alla Darsena. Abbiamo visto quell’uomo in acqua. Mi sono buttato per primo solo perché ero più vicino alla riva rispetto ai miei amici, l’avrebbero fatto anche loro”. Marco raggiunge l’uomo, era privo di sensi, lo trascina a riva. E lo salva. “Non ho fatto nulla di eccezionale, la mia gioia oggi è la gioia per una persona che spero stia bene, che vive”, dice. Qualcosa di eccezionale in realtà ha fatto. Ha rischiato e ha dovuto assumere antibiotici per lo stato insalubre dell’acqua della Darsena, fare l’antitetanica per un taglio che si era procurato risalendo la banchina.

Vive a Caserta, è nato a Napoli. Si è laureato in ingeneria alla Federico II, insegna meccanica al Bassi Burgatti di Cento. Un altro traguardo, un’altra data. In agosto dello scorso anno ha superato il concorso, questo è il suo primo anno di ruolo. “Insegnare, sì mi piace”, dice, con semplicità. Coletti si complimenta, sottolinea il valore di quell’iniziativa. “Il riconoscimento nasce dalla visione di Don Luigi Ciotti secondo cui il cambiamento parte dai comportamenti di ciascuno di noi”. Il parco, un luogo storico. “Strappato alla criminità, dal sindaco, da Lodi, da questa giunta”, dice ancora. A pochi metri, là dove c’erano spacciatori, i bambini che giocano.