"Insegnanti, ormai siamo pronti Resta il nodo del personale ata"

Conto alla rovescia in attesa del suono della campanella, giovedì quasi 40mila studenti tra i banchi. Borgatti, presidente Asafe: "Al Cevolani restano le distanze". Il dirigente Coppola: "Anno di speranza"

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Non è l’alba di un nuovo giorno ma sicuramente di un nuovo anno, quello scolastico, per 38mila studenti che varcheranno giovedì 15 i cancelli delle scuole della città e della provincia al suono della campanella. Dopo due anni di Covid nelle aule di 26 comprensivi e 14 istituti superiori saranno azzerate le distanze tra i banchi anche se sono sempre più numerosi i presidi che – la prudenza non è mai troppa – cercheranno di mantenere un po’ di spazio tra studente e studente. La campanella si avvicina ma non sono stati sciolti i nodi del personale. "I docenti sono stati nominati quasi nella totalità. Siamo invece in fase di convocazione per il personale ata", precisa Stefania Borgatti, dirigente del liceo Cevolani di Cento, presidente Asafe. Sono 750 i ragazzi che frequentano il suo istituto. "Abbiamo deciso in nome di quella che può essere definita una buona prassi di mantenere dove possibile le distanze", spiega ancora. Poi lancia un augurio in vista del suono della campanella. "Speriamo che sia un anno sereno – afferma –. Con poche complicazioni o emergenze, nel quale poterci dedicare pienamente alla nostra missione formativa ed educativa. Sarà un anno ricco di fermento – prosegue – perché tutte le scuole saranno impegnate a progettare e realizzare azioni concrete per una scuola più inclusiva e innovativa, grazie alle ingenti risorse del Pnrr assegnate a numerosi istituti scolastici di tutto il territorio provinciale". Ha mantenuto il distanziamento anche Gianluca Coppola, dirigente dell’istituto comprensivo di Porto Garibaldi (quattro plessi) dopo essere stato al vertice per tre anni del comprensivo di Mesola e Goro (nove plessi). Coppola è vice presidente di Asafe (associazione scuole autonome della provincia di Ferrara). "Dal primo settembre – precisa – secondo quanto previsto del ministero della Sanità decade qualsiasi restrizione emergenziale". Ovvero, da Roma stanno cercando di voltare la pagina amara della pandemia. "Ho preferito nelle primarie e secondarie di primo grado – anticipa – mantenere comunque il distanziamento". L’altro capitolo è quello della dad, la didattica a distanza. Anche qui, si va oltre l’emergenza e le riunioni saranno rigorosamente in presenza. Capitolo docenti e cattedre. "Negli ultimi due anni – sottolinea – le procedure si sono informatizzate, giovedì per primarie e secondarie ci faremo trovare pronti". Tasto dolente per gli insegnanti di sostegno. C’è ancora qualche vuoto da colmare. "Quello che sta per iniziare – conclude – è un anno importante, di speranza. Dobbiamo essere virtuosi, fondamentale il ruolo dei genitori".

Mario Bovenzi