"Interpretazione che desta perplessità"

"La sentenza della terza Sezione del Consesso della giustizia amministrativa, sulla quale si basa la richiesta di reintegrazione nella carica di Arquà – così il sindaco Alan Fabbri nella sua lettera al ministro Piantedosi – assume un indirizzo interpretativo che desta non poche perplessità. Un indirizzo non solo diametralmente opposto a quello assunto nella stessa controversia dal nostro Tar ma anche contrastante con il disposto dell’articolo 38, del decreto del 18 agosto 2000 (267), come interpretato e applicato negli ultimi 18 anni". Un mutamento di orientamento giurisprudenziale "di tale portata integra – così Fabbri – quell’eccesso di potere giurisdizionale che consente di impugnare presso la Corte Suprema una decisione del Consiglio di Stato. Senza ravvisare la necessità di rimettere la delicata questione delle modalità di presentazione delle dimissioni dei consiglieri all’adunanza plenaria, la terza sezione del consesso della giustizia amministrativa sembra aver ribaltato la scelta legislativa compiuta nel 2004 con la chiara formulazione dell’articolo 38, all’ottavo comma del Tuel". "Spero che il suo Ministero – chiude – possa chiedere all’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato alla luce di questo nuovo ed inatteso revirement giurisprudenziale, di modificare l’inversione di rotta compiuta dalla terza Sezione rispetto alle precedenti indicazioni giurisprudenziali".