Ipotesi Vestager alla guida Bei. Patuelli (Abi): "Sono stupefatto. Suo l’errore che impattò su Carife"

Il presidente sulla possibilità che la commissaria possa presiedere la Banca europea per gli investimenti "I suoi uffici stabilirono che il Fitd non fosse privato e non potesse intervenire per prevenire le crisi degli istituti" .

Ipotesi Vestager alla guida Bei. Patuelli (Abi): "Sono stupefatto. Suo l’errore che impattò su Carife"
Ipotesi Vestager alla guida Bei. Patuelli (Abi): "Sono stupefatto. Suo l’errore che impattò su Carife"

C’è un nome, nella filiera di chi assunse decisioni rivelatesi poi sbagliate e che impattarono, con effetti devastanti, sulla sorte della Cassa di Risparmio, che a Ferrara - ma anche in Toscana, nelle Marche e a Chieti - fa tremare i polsi e anche arrabbiare. E’ quello di Margrethe Vestager, politica danese della Sinistra Radicale, o Radikale Venstre, membro del Parlamento europeo del gruppo dei liberldemocratici e, dal 2014, commissario europeo per la concorrenza. Furono i suoi uffici, infatti, a decretare che un eventuale intervento del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) a favore della Carife e di altre banche italiane in difficoltà rientrasse tra gli "aiuti di Stato" e che quindi andasse bloccato. Ebbene, il suo nome circola tra i candidati alla presidenza della Bei, la Banca europea per gli investimenti. Una possibilità che è stata duramente bocciata dal presidente dell’Abi Antonio Patuelli che, in una intervista al Corriere della Sera, ha dichiarato senza mezzi termini: "Io sono stupefatto che possa sussistere una candidatura dell’onorevole Vestager, da nove anni commissaria alla Concorrenza dell’Unione europea, alla presidenza della Banca europea degli investimenti". Per Patuelli sarebbe un errore "perché in questi nove lunghi anni, l’onorevole Vestager ha assunto la responsabilità di un ‘errore di diritto’, come è stato sentenziato dalla doppia decisione conforme, prima del Tribunale europeo del Lussemburgo e poi dalla Corte di giustizia Ue". "La Commissaria Ue e, precedentemente e specificatamente, i suoi uffici – spiega il numero uno dell’Associazione bancaria italiana – avevano inopinatamente stabilito che il Fitd non fosse privato e non potesse intervenire per prevenire le crisi bancarie. Ciò ha determinato nel 2015 lo stop agli interventi già decisi dal Fondo, che erano già stati approvati dall’assemblea di Carife presieduta dai commissari straordinari nominati da Bankitalia". "La posizione di Vestager - sostiene ancora Patuelli - ha impedito interventi preventivi e ha causato un allungamento dei tempi per affrontare quelle crisi, con costi molto superiori per tutti, per risparmiatori, investitori, azionisti, banche concorrenti che hanno dovuto sobbarcarsi gli oneri dei salvataggi successivi, aggravati dal deprezzamento generalizzato dei valori dei crediti deteriorati dal 2015 in poi". Una responsabilità imperdonabile, per Patuelli, che afferma: "Ora, dopo che risparmiatori e investitori sono ancora in credito per i danni subiti, Vestager ambirebbe e si candida alla presidenza di una così importante banca europea senza aver saldato alcunché e senza alcun onere per gli errori di diritto da lei causati - afferma -. Sono stupefatto. Non possiamo azzerare la memoria".

I ferraresi ricorderanno che lo stop al Fitd impedì il salvataggio della nostra Cassa che, insieme a Banca Marche, Banca Etruria e CariChieti, fu "risolta" da un decreto del governo Renzi bloccando l’operazione votata e approvata il 30 luglio del 2015 dall’assemblea degli azionisti che, assieme all’aumento di capitale, avrebbe salvaguardato l’istituto e i risparmi. Un ’errore di diritto’ che trasformò quella che poteva essere una regolare operazione di salvataggio in un vero bagno di sangue.

Cristiano Bendin