
Oltre all’aspetto. legato al piano integrativo contrattuale, le rivendicazioni sindacali si allargano anche alle condizioni in cui lavorano gli addetti all’interno dell’azienda
Erano in cinquanta, sotto le bandiere di Cgil e Cisl. Lavoratori schierati davanti al cancello dello stabilimento Kastamonu. La rivendicazione è molto chiara e riguarda la mancata sottoscrizione, da parte dell’azienda, del contratto integrativo. Il che ha come effetto una differenza in termini di remunerazione. Le sigle di categoria Fillea e Filca hanno dichiarato 24 ore di sciopero, che dureranno fino alle sei di questa mattina.
"Lavoratori e sindacati – si legge nella nota congiunta dei due sindacati – si sono mobilitati per rivendicare la sottoscrizione del contratto integrativo aziendale. Dopo anni di dibattito e di rinvii, nel luglio scorso è stata presentata la piattaforma sindacale che, oltre ad affrontare le tematiche economiche, con la redistribuzione ai lavoratori di parte degli importanti utili realizzati dalla società negli ultimi anni, chiede la regolamentazione organizzata delle attività e degli istituti contrattuali, oltre ad investimenti per il miglioramento delle condizioni ambientali dei reparti produttivi e delle condizioni di lavoro delle maestranze".
Dunque al di là dell’aspetto meramente legato al piano integrativo contrattuale, le rivendicazioni sindacali si allargano anche alle condizioni in cui lavorano gli addetti all’interno dell’azienda che ha sede a Pomposa. "A fronte delle risposte ancora una volta evasive e temporeggiatrici della direzione aziendale espresse nel corso dell’ultimo tavolo di trattative – prosegue ancora il documento congiunto firmato da Fillea Cgil e Filca Cisl –, lavoratori e delegazione sindacale hanno deciso di intraprendere con determinazione una fase di mobilitazione, con l’auspicio di un ravvedimento della società e di una ripresa tempestiva e concreta della trattativa, che possa così portare ad una giusto accordo tra le parti ed evitare la prosecuzione della fase conflittuale".
f. d. b.