Ferrara, caccia al killer, il ministro Minniti incontrerà i parenti delle vittime

Nuovi spunti da approfondire dai vecchi atti processuali su Norbert Feher

Anche il fiuto dei cani molecolari a caccia di Igor (Businesspress)

Anche il fiuto dei cani molecolari a caccia di Igor (Businesspress)

Ferrara, 20 aprile 2017 - Dodici giorni di caccia all’uomo. Quasi due settimane col fiato sospeso, sulle tracce di Igor Vaclavic, alias Norbert Feher, ricercato per gli omicidi di Davide Fabbri, barista di Budrio e di Valerio Verri, guardia ecologica volontaria di Portomaggiore. Per la zona tra l’Argentano e la Bassa Bolognese domani sarà una giornata di visite istituzionali e di punto della situazione. Il ministro dell’interno Marco Minniti è infatti atteso prima a Molinella (quartier generale delle operazioni), poi a Budrio, dove incontrerà i familiari di Fabbri. L’esponente del governo ha dato la sua disponibilità a incontrare anche i congiunti di Valerio Verri, a Portomaggiore. 

La psicosi dei furti alimentari

Nel frattempo, con la prima parziale testimonianza affidata da Marco Ravaglia ai carabinieri, si arricchisce di nuovi dettagli la dinamica della mattanza di Trava di Portomaggiore. Non appena avuto il via libera dei medici, gli investigatori dell’Arma lo hanno ascoltato all’ospedale Bufalini di Cesena, dove si trova tuttora ricoverato. L’agente di polizia provinciale, scampato per miracolo alla furia omicida di Igor Vaclavic, alias Norbert Feher, ha confermato quanto detto ai primi soccorritori quella maledetta sera e ha ribadito di aver riconosciuto nel suo aggressore il latitante Igor/Norbert.

Emergono nuovi elementi anche sugli istanti immediatamente precedenti alla sparatoria che è costata la vita alla guardia ecologica volontaria Valerio Verri. La pattuglia mista intercetta il Fiorino guidato dal killer lungo via Mondonuovo. Il sospetto, come già detto, era che a bordo ci fosse un addestratore abusivo di cani (quello che in gergo viene definito ‘cagnaro’). La pattuglia raggiunge il furgoncino e lo fa fermare. L’obiettivo è quello di controllarlo. Ma l'uomo che sta al volante, non ne ha alcuna intenzione. Imbocca una stradina sterrata che porta a un magazzino agricolo e si ferma. Quando esce dal mezzo è già pronto a sparare e non concede un secondo all’agente e al volontario. Gli punta l’arma e tira il grilletto cinque volte mentre si sposta verso il magazzino. Un colpo raggiunge Verri all’addome e lo uccide. Altri tre colpiscono Ravaglia al petto, all’addome e all’omero.

Intanto, proseguono le indagini sul serbo: l'analisi dei vecchi atti processuali avrebbe portato a qualche nuovo spunto da approfondire. L'obiettivo delle indagini dei carabinieri, coordinati a Bologna dal pm Marco Forte, è quello di far luce sui contatti di Feher, nella speranza di individuare il nome di qualcuno che possa averlo aiutato tra il primo e il secondo omicidio e anche in seguito. Per identificare eventuali complici gli inquirenti stanno passando al setaccio le carte dei vecchi atti processuali: quelli sulle rapine che nel 2011 portarono alla condanna di Feher e quelli sui colpi del 2015, per cui era pendente un mandato di arresto emesso da Ferrara, già prima dei recenti delitti. A questo proposito sarebbe stata consultata anche la polizia di Ferrara, che seguì questi accertamenti e avrebbe dato spunti investigativi nuovi.

Quanto alla polizia serba, una portavoce ha riferito all'Ansa di non poter fornire informazioni e dettagli su Igor Vaclavic, alias Norbert Feher per ragioni legate alla riservatezza delle indagini in corso: "Per ora non possiamo dire nulla al riguardo".